S. CRISTINA GELA, NO AL FORNO CREMATORIO: INQUINANTE MA SOPRATUTTTO INUTILE, PERCHE’ RIGUARDA I MORTI ALTRUI….

I danni del benaltrismo e del finto ambientalismo dei “no tutto” non risparmiano neanche i morti. E’ quello che sta succedendo a S. Cristina Gela, alle porte di Palermo, dove un comitato di cittadini vuole bloccare la realizzazione di un forno crematorio.

Una struttura che sarebbe utilissima soprattutto per il vicino capoluogo regionale, da sempre carente in questo ed altri impianti. Ma anche per il piccolo centro che usufruirebbe si un investimento di 2 milioni di euro in project financing. Che a causa di un comitato rischia, è il caso di dirlo, di andare in fumo.

Incredibili le frasi che abbiamo sentito in un servizio del TGR, degno di miglior causa, che ha aperto le due edizioni odierne del telegiornale RAI. “Non vogliamo che la gente venga a S. Cristina a piangere i morti“, come se il rispetto per i morti fosse un fastidio, specie quando si tratta dei morti altrui.

“Non abbiamo bisogno di questa struttura, vogliamo vivere di solo turismo!”: chissà cosa ne pensano i tanti giovani che, come avviene in ogni centro, piccolo o grande, della Sicilia, sono stati costretti a partire da S. Cristina Gela per cercare lavoro altrove, non avendolo trovato nel campo del turismo.

Inutili le spiegazioni della lungimirante presidente del Consiglio comunale, Marisa Mandala, che ha invece ribadito che il forno crematorio non inquina e che, già altrove, ha portato benefici a chi lo ha ospitato, come nel comune di Delia nel nisseno.

Come andrà a finire? In questo strano Paese, vittima dell’irrazionalità antiscientifica, benaltrista e finto-ambientalista, non ci meraviglieremmo affatto che questo prezioso investimento vada a farsi benedire.