A VOLTE RITORNANO: TOCCA AD AGRIGENTO METTERE IN SCENA IL PERIODICO BALLETTO DEGLI AEROPORTI SICILIANI
Ne abbiamo già 4, e 2 sono praticamente alla canna del gas. Parliamo degli aeroporti siciliani. Esclusi, ovviamente Lampedusa e Pantelleria.
Non paghi di ciò, come capita periodicamente, la nostra classe politica tira fuori l’idea dell’aeroporto di Agrigento. Lo apprendiamo da AgrigentoOggi.it.
Quindi, invece di sollecitare una celere conclusione dei lavori sulla Agrigento-Caltanissetta, che consentirebbe di raggiungere Fontanarossa in poco più di un’ora, o della incompiuta delle incompiute, la Palermo – Agrigento, come collegamento al Falcone-Borsellino, si pensa alla quinta infrastruttura aeroportuale siciliana, nei pressi di Licata.
Il che sarebbe a dire circa 60 km da Comiso, sede di un altro aeroporto, come ricordavamo pressochè inutilizzato. Forse perchè mancante del tutto di decenti collegamenti via terra e troppo vicino al “big” siciliano degli aeroporti, il Vincenzo Bellini di Catania?
Con buona pace di chi sta operando, a livello internazionale, per limitare gli spostamenti aerei a favore di quelli terrestri, in particolare su ferrovia. Come fanno già in Scandinavia o in Francia, dove sono state praticamente cancellate le rotte aeree nazionali, per il pesante impatto del traffico aereo sull’alta atmosfera. In un’Europa che, a detta di chi ha proposto questa geniale quanto datata idea, dovrebbe metterci a disposizione persino i fondi del PNRR, già destinati ad altre infrastrutture (soprattutto ferroviarie) e strettamente vincolati allo sviluppo sostenibile.
Chissà, in ultimo, se i promotori di questa iniziativa hanno chiesto ai cugini di Enna notizie del “loro” aeroporto, che non si è mai capito dove potesse sorgere, date le asperità del territorio ennese, ma che, ovviamente, viene anch’esso riproposto ad ogni piè sospinto. Magari cambiando il possibile realizzatore dell’opera, puntualmente individuato in uno dei paesi a scelta fra Cina ed India, a seconda della moda del momento.
E chissà se avranno minimamente considerato le esigenze della provincia, dove i collegamenti stradali sono quelli sopra accennati e quelli ferroviari lasciano a dir poco a desiderare, mancando persino di collegamenti diretti con il continente.
A tal proposito, non possiamo altro che rimarcare, ancora una volta, come l’assenza del collegamento stabile sullo Stretto continui ad influire pesantemente sulla pianificazione dei trasporti. Essendo ormai scontata la discontinuità territoriale all’altezza di Messina, si cerca di risolvere il problema dei collegamenti con il continente su scala locale, puntando tutto sul vettore aereo.
In tal modo, si abbandonano i collegamenti via terra con la rete a lunga percorrenza, ottenendo, per l’isola (quindi anche per la provincia di Agrigento) un doppio danno: infrastrutturale ed ambientale.
Cari politici nostrani, tanto attenti ai proclami e poco ai fatti, va bene che in Sicilia, come peraltro in Italia, ogni Comune vuole il suo, di aeroporto, ma almeno uno sguardo alla carta geografica… Ed alla logica!
fonte immagine: https://www.ilfaroonline.it/2019/08/01/le-curiosita-sugli-aerei/287045/