Mentre ormai oltre 700 bare rimangono insepolte all’interno del cimitero dei Rotoli, non mancano le idee del Comune per risolvere il problema. A quanto pare, c’è qualcuno che avrebbe pensato, genialmente, di realizzare le nuove sepolture a S. Maria di Gesù. Peccato che lo storico cimitero sia saturo.. Allora che si fa? Semplice: si usa l’attiguo parcheggio.
Non siamo su scherzi a parte, sembra proprio tutto vero. Con tanto di nomina del RUP, si vocifera. Eppure, qualche considerazione elementare di urbanistica, rende l’idea alquanto improbabile, oltre che improponibile.
Innanzitutto perchè un parcheggio non si trasforma, così, dall’oggi al domani, in cimitero. Innanzitutto ci vuole una variante al PRG, con tutti i visti del caso, organi sanitari e sovrintendenza compresi. Roba che esige mesi, se non anni di tempo.
Inoltre, ci sembra piuttosto complicato riuscire a privare un cimitero del suo parcheggio… Per ovvi motivi funzionali, dato che non c’è posto per parcheggiare nelle vicinanze, caratterizzate da strade strettissime, ma anche perchè gli spazi dedicati a parcheggi sono espressamente previsti dal regolamento dei servizi cimiteriali (art. 55 comma 2) e dal vigente PRG, di cui produciamo un estratto riguardante proprio il cimitero di S. Maria di Gesù.
Immagine che possiamo confrontare con la corrispondente foto da Google earth, dove è evidenziata l’area da trasformare in cimitero. E dove si vede benissimo che le aree dai parcheggio sono previste, eccome!
Ora, in situazioni di emergenza è giusto cercare una soluzione, anche estrema, ma ci chiediamo: dal momento che una variante al PRG non si fa dall’oggi al domani, perchè non prendere in considerazione, per realizzare i necessari loculi, le aree destinate allo scopo, proprio nel PRG, di Ciaculli? I tempi non sarebbero certo più lunghi, dato che occorre, in entrambi i casi, redigere un progetto. Con la differenza che per la soluzione ipotizzata al Comune occorre una variante al PRG, nel caso di Ciaculli no.
I tempi? Lunghi comunque. Ma poichè non ci si è pensato per tempo, anche se il problema non è nato certo ieri (in una città quante persone passano a miglior vita ogni anno, pertanto non è difficile prevedere quando si esauriranno i posti disponibili per le inumazioni…) a questo punto non si può far altro che procedere alla progettazione del nuovo cimitero la dove è stato previsto. O, quanto meno delle strutture portanti dei loculi prefabbricati che già sembra siano stati ordinati e giacciono da qualche parte (vedi nostro articolo sulla pagina FB Palermo in Progress) a causa dei problemi di mancate autorizzazioni per la realizzazione delle strutture all’interno del cimitero dei Rotoli.
Nel frattempo, nessuno ha pensato ad una soluzione molto più efficace: un forno crematorio. L’unica che può dare risposte in tempi accettabili, alla luce delle oltre 700 bare insepolte e della incombente emergenza sanitaria. Perchè un impianto del genere, che viene fornito al completo ed installato in opera, può essere reso funzionante in pochi giorni.
Ed in condizioni di emergenza, la fornitura potrebbe essere di gran lunga più rapida della manutenzione straordinaria del vecchio forno crematorio, guasto da una vita ed ormai decrepito. La gara per la sua riparazione è stata deliberata il 5 giugno scorso….