Crollo ascensore Palermo, l’importanza della manutenzione e del collaudo si vede in questi momenti . Falcone: «Vicini alla famiglia coinvolta nell’incidente, accertare rapidamente responsabilità»
Il crollo di un ascensore a Palermo, in una palazzina Iacp di via Balistreri a Brancaccio, è di uno di quegli eventi che non dovrebbero mai accadere, se solo gli impianti interessati rispettassero minimamente le norme, fossero regolarmente collaudati e sottoposti ai controlli di Legge. Invece, è successo, era ampiamente prevedibile e, con tutta probabilità, accadrà ancora: troppo grande il patrimonio immobiliare da verificare e troppo grandi, dopo decenni di noncuranza, le “falle ” che si sono aperte negli enti preposti a controlli ed attività manutentive.
L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, intervenendo al proposito, ha così dichiarato: «Siamo vicini alla famiglia rimasta coinvolta in un incidente tragico e imponderabile. L’Iacp di Palermo ha già avviato tutte le necessarie verifiche sull’ascensore che ha ceduto, collaborando con gli inquirenti impegnati nel fare luce su quanto accaduto nella palazzina. Confidiamo che le eventuali responsabilità vengano rapidamente accertate, nell’interesse di tutti. Ma prima di tutto ci stringiamo alle tre persone rimaste coinvolte in questa drammatica circostanza».
In realtà, temiamo che i tecnici dell’IACP, oltre ad effettuare i sacrosanti accertamenti, abbiano altro a cui pensare. Ad esempio, come giustificare l’assenza di transenne in un ascensore che, secondo quanto è trapelato, non poteva essere utilizzato per l’assenza dei necessari adempimenti tecnico-amministrativi. E comprendere come, nonostante l’assenza di collaudo (come risulta sempre da quanto abbiamo letto, che comunque va confermato), lo stesso fosse alimentato elettricamente ed usualmente fruito dai residenti.
Un altro tassello dell’oscuro quadro che rappresenta, oggi, il patrimonio infrastrutturale ed edilizio del Paese. Che si aggiunge a ben altri crolli, con conseguenze più funeste, ma figli della stessa incoscienza.