Il porto di Gioia Tauro si appresta a diventare un Polo logistico fondamentale per i rapporti tra Mediterraneo ed Europa
Il futuro del porto di Gioia Tauro è quello di divenire un polo di eccellenza commerciale proiettato verso un distretto energetico e di logistica. Situato al centro dello scacchiere dei traffico mondiale, sarà teatro di importanti trasformazioni e di ingenti investimenti.
La movimentazione annua di tre milioni di TEU ormai consolidata dopo la grande crisi del passato consente di pensare a grandi prospettive di sviluppo, anche in considerazione del collegamento ferroviario potenziato per collegare lo scalo portuale alla rete RFI attraverso la stazione di Rosarno.
Programmati anche il centro di riparazione meccanico-navale ed il bacino di carenaggio per il quale sono stati effettuati importanti lavori di ammodernamento della banchina, dove dovrebbe essere poggiata la nuova struttura galleggiante che dovrebbe arrivare dalla Polonia. La società di gestione del terminal che ha avviato un’opera di miglioramento delle prestazioni tecniche e operative per rendere sempre più performante lo scalo: nuovi carrelli, nuove gru e in generale una riorganizzazione generale delle operazioni portuali.
Per quanto concerne lo sviluppo della logistica, si punta al superamento del transhipment, ovvero il trasbordo di contenitori tra navi madre di grandi dimensioni e natanti più piccoli: attualmente è la sola attività che attualmente si svolge a Gioia Tauro, ma per il futuro si punta al gateway, ovvero al trasferimento a terra dei containers per trasferirli sul sistema ferroviario onde raggiungere le destinazioni finali: una trasformazione radicale che collocherebbe lo scalo calabrese al centro dei traffici Asia-Europa.
Ma il collegamento ferroviario non è sfruttato a dovere, anche perchè Gioia è già inserita nel “corridoio dogane” ed avrà un ruolo prioritario in vista della costituzione operativa della Zona economica speciale. In attesa che il Governo dia inizio alle attività del nuovo organismo in cui convoglieranno tutte le Zes del Meridione precedentemente istituite, la nascita della Zes a Gioia Tauro potrà rappresentare un altro fondamentale tassello di rilancio commerciale.
Va potenziato anche il legame tra il porto e l’area industriale retrostante, realtà che in tutti questi anni non hanno dialogato anche a causa di gestioni di enti diversi. In ballo ci sono milioni di euro, sia in termini di lavori che di servizi. Tra gli investimenti previsti, il più imponente è quello del rigassificatore, un’opera energetica collegata alla rete nazionale del gas, per la quale stanno lavorando due colossi energetici, Iren e Sorgenia: da pochi giorni il governo ha dichiarato di rilevante interesse nazionale il sito di Gioia Tauro, sbloccando di fatto una procedura che si era arenata negli anni.
Insomma, per il porto taurense la prospettiva di diventare il centro economico della Calabria e del Meridione con uno sguardo sull’Europa e sul mondo.
(fonte: Gazzetta del Sud)