IL PARERE QUALIFICATO DI CLARASTELLA VICARI AVERSA SULLA “METROMARE” DI MESSINA
Capita spesso si sentire parlare di linee di trasporto marittimo a servizio delle città costiere. Lo abbiamo sentito spesso per Palermo, ma anche per Napoli e Catania. Non poteva non toccare a Messina, città sede del porto che presenta i maggiori flussi passeggeri del Paese.
Il servizio dovrebbe collegare Ganzirri, a nord con Tremestieri, a sud, attraverso ben 8 fermate. Nel dettaglio Ganzirri, Marina Guardia, Rada San Francesco, Zona Falcata, Cittadella, Santa Cecilia, Gazzi e Tremestieri. Tutti luoghi da dotare di molo, aree di accesso e parcheggi.
Molte le polemiche su questa iniziativa del Comune di Messina, sulla quale si sono già espressi gli ordini professionali di architetti ed ingegneri. E proprio alla Vicepresidente del consiglio dell’ordine degli Architetti di Messina, Clarastella Vicari Aversa, abbiamo chiesto un parere su questo futuribile servizio di trasporto marittimo. Di seguito, la sua risposta.
“Non tutto ciò che è tecnicamente ed economicamente sostenibile rappresenta un bene o un’utilità per un territorio. Lo sguardo dell’architetto, al pari di quello dell’economista, del sociologo e dell’antropologo, deve provare ad astrarre e proporre una visione di futuro di un territorio.
Al di là del, se si possa fare tecnicamente e se sia sostenibile economicamente, rispetto anche ad alternative possibili, il punto centrale é l’utilità per lo sviluppo della città. La qualità della vita a Messina ed il contrasto alla fuga di residenti può avvenire solo valorizzandone le bellezze naturali, culturali, inclusa l’enogastronomia.
Un ruolo centrale gioca il mare e la sua fruibilità nel centro cittadino, per la balneazione e gli sport acquatici, per una così ampia superficie come quella della città. Una somma di porticcioli turistici, pontili della Metropolitana del mare e tutte le aree a servizio che si aggiungono alle parti di territorio, già oggi non utilizzabili per la balneazione perché edificate o alla foce dei torrenti, vanificherebbero qualsiasi visione di Messina come spiaggia del Mediterraneo con i suoi Caravaggio, Antonello da Messina, etc.
In questo caso, più che in altri, sottrarre invece di aggiungere può contribuire a invertire la lotta per il rilancio della città e del suo fronte a mare.”