I SINDACI DEI NEBRODI NON CI STANNO: “SIAMO ISOLATI, NESSUNA INFRASTRUTTURA DA PNRR E PIANO COMMERCIALE RFI”
Un grido di dolore si alza dalla costa tirrenica siciliana, ed in particolare dall’area nebroidea.
Lontana dalle grandi città e mal collegate ad esse, la provincia di Messina, ovvero i Nebrodi ed, in generale, la costa tirrenica, pur essendo meta turistica ambitissima e sede di attività produttive pregiate, legate soprattutto all’allevamento ed alla silvicoltura, si ritrova oggi dimenticata dalle previsioni per la ripresa post-Covid, ovvero dal tanto osannato PNRR.
Chi scrive non ha mai nascosto la propria opinione verso scelte infrastrutturali a dir poco penalizzanti sull’asse diretto Palermo-Messina, a partire dall’inspiegabile cancellazione del raddoppio ferroviario dai programmi RFI. La stessa Europa, con l’avallo dell’Italia, dal 2011 ha spostato il corridoio Scandinavo-Mediterraneo all’interno della Sicilia, sull’asse Catania-Palermo, abbandonando la costa tirrenica (nostra diretta “progress on line” in questo link).
Lo scorso 18 settembre i sindaci dell’area hanno manifestato tutta la loro indignazione per il trattamento subito, inscenando una manifestazione cha ha avuto la sua eco su televisioni e giornali. Presenti alla manifestazione, tenutasi a Ponte Naso, molti sindaci dei Nebrodi, tra cui il sindaco di Naso, Gaetano Nanì, il sindaco di Sinagra, Nino Musca e l’on.le Giuseppe Laccoto, deputato regionale, nonchè sindaco di Brolo.
Ad attivare l’iniziativa è stata una nota del sindaco di Naso, datata 13 settembre 2021, che abbiamo avuto modo di visionare. Inviata a tutte le autorità interessate, la nota denuncia questo stato di abbandono, e rivendica le iniziative che potrebbero, finalmente, dotare questi territori isolati di infrastrutture in grado di renderne più agevole il raggiungimento.
La nota prende di mira il deludente PNRR, ma anche il Piano Commerciale RFI, dove “.. viene ulteriormente confermato il totale disinteresse verso questa parte di Italia, ovvero un territorio molto esteso che si aspettava e si aspetta, maggiore attenzione rispetto a
quanto, negli ultimi 60 anni ha ricevuto.”
Si sottolinea il paradosso di quest’area della la Provincia di Messina che, priva di un aeroporto, è comunque la prima per flussi turistici della Sicilia.
“Condannati, per Legge, a “inseguire” modelli e realtà al passo con i tempi” continua la nota “i nostri giovani sono costretti ad abbandonare la casa e gli affetti, gli anziani
obbligati a rimanere soli, la nostra terra destinata a rimanere incolta: a diventare
deserto.”
E inoltre, entrando nel merito dei trasporti: “Spostarsi nella provincia di Messina è un’impresa con la viabilità ordinaria in condizioni pietose, l’autostrada in perenne manutenzione ed un improponibile tracciato ferroviario a binario unico, costruito verso la fine del 1800!!! ” Giustificatissimo, in questo caso, il numero dei punti esclamativi.
Non mancano le proposte, che trovano tutto l’apprezzamento di “In Progress”, anche perchè in linea con nostre proposte di cui abbiamo ampiamente discusso, sono riassunte nell’elenco contenuto nella nota:
- “Prosecuzione del doppio binario ferroviario da Patti a Castelbuono, in modo
da raggiungere in tempi relativamente brevi l’aeroporto di Palermo; - Realizzazione dell’intervalliva Tirreno – Nebrodi da Ponte Naso a Randazzo
non solo per dimezzare la distanza con l’aeroporto di Catania (agevolando
quindi i collegamenti, tramite Porto Turistico di Capo d’Orlano con le Isole
Eolie), ma anche per favorire la commercializzazione dei prodotti agricoli e
florovivaistici; - Potenziamento dell’aeroporto di Reggio Calabria con possibilità di check-in
direttamente a Messina e collegamento diretto tramite aliscafi; - L’attivazione di ITS, con indirizzi di studio turistico e florovivaistico;”
Come spiega il sindaco di Naso, si tratta di “Cose fattibili, soprattutto in considerazione delle risorse economiche che stanno per essere trasferite dalla U.E.”
Di fondamentale importanza è considerata un’opera come il Ponte sullo Stretto, utile quanto controversa, insieme alla realizzazione delle infrastrutture sopra elencate. Ce lo conferma il sindaco di Sinagra, Nino Musca, che abbiamo avuto modo di sentire, e che sottolinea l’importanza dell’opera di attraversamento per ridurre drasticamente i tempi di raggiungimento del continente.
L’appello finale è chiarissimo:
“Prendete coscienza: c’è un’Italia che chiede a gran voce considerazione e aiuto. Un’Italia che non vuole essere condannata, “per Legge”, al suo destino, Un’Italia che non vuole diventare “deserto”.
Torneremo a parlare di questa condizione scandalosa della costa tirrenica siciliana e dell’area dei Nebrodi, e della loro condizione di territori isolati quanto prima, anche con interventi on line. In Progress non molla.