Eloquente ed impietosa la cartina pubblicata oggi su ilmessaggero.it . La neo ministra De Micheli vuole cambiare pagina rispetto al suo predecessore Toninelli, ma non si preoccupa minimamente del Sud, tanto meno della Sicilia. Che risulta non pervenuta.
Non avevamo molte speranze, a dire la verità, ma duole prendere atto che, di destra o sinistra che sia, la politica se ne frega della nostra terra. Chissà cosa ne pensa Giuseppe Provenzano, neo ministro del Sud, fresco di Svimez, che negli ultimi mesi ha lanciato allarmi sempre più preoccupanti sul declino socio-economico del meridione. Già frettolosamente archiviati dalla classe politica più nordista del dopoguerra.
Eppure, di Opere Pubbliche bloccate, in Sicilia, non ne mancano: dai raddoppi alle velocizzazioni ferroviarie, dalle strade ed autostrade (tra le quali basterebbe ricordare la Catania -Ragusa e la Palermo-Agrigento) agli acquedotti: tutto passato in cavalleria. Insieme, ovviamente, ai termovalorizzatori, la cui assenza ci garantirà altri decenni di emergenza rifiuti.
A fronte di questa noncuranza per le infrastrutture, speriamo di assistere presto a qualche idea, a qualche programma, insomma, a quella cura da cavallo che garantirebbe, in zona Cesarini, una possibilità di ripresa al Meridione. Sta a chi ci governa, in contraddizione a qualsiasi regola macroeconomica, decidere in cosa consista questa cura se priva di Opere pubbliche…
Noi non riusciamo ad immaginare nulla, ma sarà un nostro limite…