Questo edificio si trova a Palermo all’inizio di via Messina Marine, nei pressi della foce del fiume Oreto. Fu pensato inizialmente come deposito locomotive, attiguo alla stazione ferroviaria di S. Erasmo, terminale della linea ferroviaria a scartamento ridotto che da qui raggiungeva Burgio, in provincia di Agrigento, ma poi venne abbandonato nel 1956.
Venne ristrutturato con sotto l’amministrazione Cammarata e poi divenne sede del Museo del Mare con l’attuale sindaco. L’edificio è molto interessante ed è un bell’esempio di Archeologia industriale. Ci sono molti elementi in ghisa e risultano particolarmente caratterizzanti i quattro angoli dell’edificio principale. Con la stessa onesta’ intellettuale dobbiamo riconoscere che il contenuto del museo non colpisce molto l’attenzione, infatti risulta povero nei contenuti e andrebbe arricchito per rendere più stimolante l’esperienza del visitatore.
Magari suggeriamo di migliorare l’attrattività del museo inserendo bei quadri e belle sculture che in qualche modo possano girare attorno al tema marittimo. Inoltre, se vogliamo veramente incrementare il turismo a Palermo, sarebbe bene inserire altre lingue nei supporti informativi per descrivere i contenuti del museo: infatti alcuni di questi contenuti sono in italiano, altri in siciliano, e pochissimi hanno la traduzione in inglese.
Come lingue complementari sarebbe bene aggiungere almeno altre due lingue a scelta tra quelle più parlate al mondo (il cinese, il russo, il francese, l’arabo e lo spagnolo).
Infine facciamo notare che sarebbe un’ottima soluzione quella di eliminare, almeno parzialmente, le mura di cinta che circondano il verde attorno al museo.
In questo modo avremmo diversi vantaggi: si aprirebbero ai palermitani gli spazi esterni del museo, e allo stesso tempo risulterebbe abbellito il tratto di via Messina Marine che costeggia il museo. Peraltro, dalla strada non si vedrebbe più un lungo muro e una ringhiera, ma si potrebbe ammirare il verde degli alberi e la bella struttura dell’ex deposito locomotive.