La realizzazione del Passante ferroviario di Palermo ha previsto la realizzazione di numerosi parcheggi, piccoli e grandi a servizio delle 23 stazioni presenti lungo il tracciato. Fra questi, ancora oggi, qualcuno rimane inutilizzato, in quanto non è avvenuta la “consegna” dell’opera già pronta e collaudata, al Comune.
L’esempio più eclatante è quello di Tommaso Natale, realizzato nell’ex piazzale
della preesistente stazione, grazie ai grandi spazi liberati dall’interramento della linea, che non necessita più dei fasci merci a suo tempo presenti.
Nel filmato, realizzato da Riccardo Manieri con il commento tecnico di Roberto Di Maria, vediamo come si presenta l’area ed i motivi che ne impediscono l’apertura.
Il parcheggio, capace di circa 150 posti auto , è situato in posizione strategica rispetto ai flussi di traffico principali provenienti dalla parte occidentale dell’area metropolitana e diretti al centro della città.
Allo stato, dopo 225 giorni di abbandono, ed in mancanza della vigilanza da parte del Contraente Generale SIS, che ha ormai rescisso il contratto di appalto con RFI, l’area e’ soggetta ad atti vandalici ed intrusioni di ogni tipo.
Lo dimostrano i primi cenni di danneggiamento (escrementi di cani, terreno delle aiuole spostato sull’asfalto..) che non lasciano presagire nulla di buono. Ci chiediamo, ad esempio, cosa ne sarà della segnaletica, dei cordoli, dei chiusini e della stessa recinzione di qui a qualche settimana.
Il motivo della mancata consegna è l’assenza dell’impianto di illuminazione, rilevata dal Comune in sede di sopralluogo congiunto con i tecnici di RFI.
In realtà, come si vede nel video, una parte del parcheggio, quella occupata dai percorsi pedonali, è dotata di impianto di illuminazione, mentre non ve ne è traccia nel piazzale, dove sono situati gli stalli, per il semplice motivo che…non era previsto nel progetto. Un progetto che, a torto o ragione, è stato regolarmente approvato previo parere favorevole di tutti gli enti preposti. Fra questi, guarda un pò, anche il Comune di Palermo….
Ci chiediamo se sia normale, in una città dove, a parole, si vuole operare in nome della tanto decantata “mobilità dolce” o quanto meno “sostenibile”, una situazione del genere.