MATILDE SIRACUSANO (FORZA ITALIA) INTERVIENE SULLE STUCCHEVOLI DICHIARAZIONI DEL MINISTRO GIOVANNINI
“Sulla realizzazione del PONTE sullo Stretto di Messina la confusione regna sovrana, sarebbe invece indispensabile un’operazione chiarezza. Ci sono interi territori che aspettano da decenni un collegamento stabile e veloce tra Sicilia e Calabria: queste comunità meritano una risposta.” Così Matilde Siracusano (QUI in una conversazione video su “Progress on line”), deputata messinese di Forza Italia.
“Nel settembre del 2021 il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, aveva assicurato che entro la primavera del 2022 avremmo avuto il nuovo studio di fattibilità di questa grande opera. Un approfondimento voluto dall’esecutivo nonostante un dossier commissionato dal precedente ministro dei lavori pubblici, Paola De Micheli, per la cui elaborazione ci vollero moltissimi mesi, avesse già chiarito la necessità di costruire il PONTE. Siamo nel 2022, siamo in primavera da tre giorni, e ovviamente dello studio neanche l’ombra. Forse, a quanto si è appreso, Rfi inizierà a comunicare il calendario dei lavori su questo nuovo studio di fattibilità”.
“Vorremmo capire se questo sarà un documento propedeutico alla realizzazione del PONTE, oppure un’ennesima trovata per perdere tempo. Una cosa è certa: il problema del collegamento tra Sicilia e Calabria non si risolve diminuendo di qualche minuto i tempi biblici per attraversare – soprattutto in treno – lo Stretto. Sarebbe auspicabile avere trasparenza – conclude -. Una domanda secca: il governo Draghi vuole questa grande opera? Sì o no? Non esiste una terza via”.
Ottimo e condivisibile intervento, questo della deputata Siracusano. Segue le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Giovannini, che aveva preannunciato la consegna del cronoprogramma da parte di RFI. In altre parole, siamo ancora a “caro amico”.
Curioso anche l’annuncio di futuri interventi, entro l’estate, per ridurre il tempo di “un’ora rispetto alle tre attuali”… Quindi, se, dopo aver accantonato la logica, non si è fatto altrettanto per la matematica, rimarrebbero due ore di traghettamento. Peccato che il traghettamento duri già due ore, comunque tantissime per percorrere i tre km che separano la Sicilia dalla Calabria.