IL PROGETTO DEL RADDOPPIO FERROVIARIO PALERMO-CATANIA INTACCA FLORIOPOLI? PER RFI NON E’ VERO. LO STRANO ATTEGGIAMENTO DELLA REGIONE
«E’ chiaro – ha affermato l’assessore Cordaro – che ciascuno di noi è a favore della realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Catania, strategico per il settore dei trasporti, del turismo e per l’economia dell’Isola. È necessario, tuttavia, che quest’opera si faccia nel pieno rispetto dell’ambiente, attraverso la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie, in primis le bretelle di collegamento, e senza distruggere o stravolgere siti storico-culturali come quello di Floriopoli, testimonianza di una stagione straordinaria del recente passato della Sicilia».
“Nelle varie fasi di studio e realizzazione del relativo progetto, è stata infatti prestata la massima attenzione a lasciare intatta la zona dei box, della tribuna e della torre cronometristi, limitando l’ambito dei lavori prima della passerella che segna la porta di Floriopoli.”
“Di conseguenza, lo storico tracciato della Targa Florio cambierà da un punto di vista altimetrico, ma non planimetrico, e soltanto per circa 250 metri sui 72 chilometri del circuito piccolo.”
“Inoltre, la riqualificazione della vicina stazione di Cerda, intervento previsto nell’ambito dei lavori a corredo dell’opera, costituirà un’occasione di rilancio per il territorio e un’ulteriore opportunità di accesso a Floriopoli.”
La vicenda dell’approvazione del progetto, quindi, si complica. Dal punto di vista di chi scrive, appare paradossale la posizione della Regione siciliana che, da una parte, chiede l’immediata attuazione delle opere infrastrutturali di competenza statale, dall’altra sembra sostenere discutibili e, almeno secondo quanto dichiara RFI, infondate proteste da parte dei territori.
Regione che, peraltro, anche laddove questi interventi sono stati realizzati, come ente gestore del Trasporto Pubblico Locale mantiene un servizio a dir poco deludente: è il caso, più volte sottolineato, dei passanti ferroviari, sui quali dovrebbe essere instaurato un servizio di tipo metropolitano.
Quello di Palermo, costato circa 1,2 miliardi offre soltanto due treni l’ora ai viaggiatori, di cui soltanto la metà ferma in tutte le stazioni. A Catania va ancora peggio, dato che l’orario non è neanche cadenzato ed offre meno di un treno l’ora ai viaggiatori. Ma va ancora peggio in altre zone della Sicilia, dove, ad esempio, i treni non viaggiano nei giorni festivi.
Speriamo, quindi, che prevalga il buon senso, rammentando che la tratta di cui si discute non potrà essere pronta prima del 2029, per cronoprogramma ufficiale, al netto di eventuali, malaugurati, pareri negativi dei territori.