A19, chiusura svincolo di Termini Imerese. Schifani: «Consapevole dei disagi, ma lavori urgenti e non rinviabili»
In una nota diramata dalla regione siciliana si apprende che si terrà domani, in prefettura a Palermo, una nuova riunione per definire gli ultimi dettagli per la chiusura dello svincolo autostradale di Termini Imerese sull’A19, necessaria affinché l’Anas possa eseguire i lavori di messa in sicurezza. Già da lunedì scorso, nella zona sono stati avviati i primi interventi propedeutici per l’avvio del cantiere. Le opere, per un importo di 2,1 milioni di euro, prevedono il risanamento del ponte sul torrente Barratina, che raccoglie tutto il traffico in entrata e in uscita proveniente da Palermo e Catania, e di tutte le arterie di accesso all’autostrada. Opere necessarie e non più rinviabili a causa del grave ammaloramento della struttura in diversi punti (vedi foto). L’area di cantiere, che prevede anche il consolidamento di muri di contenimento e delle carreggiate, è di circa due chilometri.
La durata originaria prevista per l’intervento era di sedici mesi, ma dopo le indicazioni date all’Anas dal commissario straordinario per la manutenzione straordinaria della A19, il presidente della Regione Renato Schifani, è stata ridotta a otto. Prima di decidere la chiusura dello svincolo, era stata valutata anche la possibilità di un eventuale bypass, ma l’ipotesi è stata subito accantonata dai tecnici perché sarebbe stato necessario realizzare un ponte provvisorio allungando, quindi, considerevolmente i tempi previsti per i lavori di risanamento strutturale.
Alla riunione di domani con Anas, i sub commissari nominati dalla Regione, polizia stradale e locale, vigili del fuoco e 118, prenderà parte anche il sindaco di Termini Imerese, non presente a quella dello scorso 8 febbraio scorso.
«Siamo consapevoli – sottolinea il presidente della Regione Schifani – dei disagi che cittadini e utenti saranno costretti ad affrontare, ma la sicurezza viene prima di ogni cosa: forse in molti hanno dimenticato la tragedia del Ponte Morandi a Genova. Proprio per ridurre al minimo le difficoltà, visto che si tratta di un’area vasta utilizzata giornalmente da migliaia di utenti, ho chiesto il raddoppio dei turni di lavoro, dimezzando così il periodo di chiusura. Vigileremo sul rispetto dei tempi e ho dato mandato in tal senso ai due sub commissari».
L’ipotesi del bypass: perchè accantonarla?
Tornando all’ipotesi del bypass, sopra accennata, ci sentiamo di avanzare qualche considerazione, chiedendoci se l’accantonamento della stessa non sia stato troppo frettoloso. La nota della regione, ne spiega i motivi: avrebbe allungato i tempi dei lavori. Ci crediamo bene, fare un ponte, ancorchè provvisorio, non è cosa di poco conto. Ma i lavori, in questo caso, sarebbero stati eseguiti a traffico aperto, ed il loro allungamento sarebbe avvenuto senza privare gli utenti di un’infrastruttura così importante.
Sarebbe stata una scelta tecnicamente più impegnativa, ed anche più costosa, senza dubbio. Ma ci chiediamo quanto sia impegnativo, e costoso, per gli utenti, doversi sobbarcare, per ben otto mesi, lunghi e perigliosi percorsi alternativi, che non osiamo pensare quanto saranno intasati durante le ore di punta. Ancora una volta, quindi, in Sicilia, si continua a mettere al centro i lavori, ed i relativi cantieri, mettendo decisamente in secondo piano gli utenti della strada, ovvero tutti noi.
Continueremo a seguire questa vicenda e vi terremo aggiornati.