IN UN COMUNICATO, “RETE CIVICA PER LE INFRASTRUTTURE” MANIFESTA TUTTA LA SUA ESULTANZA. 

CONTINUA SENZA SOSTA L’ATTIVITA’ DEL “TAVOLO PONTE” VOLUTO DA RETE CIVICA  CON ‘INTENTO DI PREPARARE IL TERRITORIO ALLA REALIZZAZIONE DEL PONTE SULLO STRETTO

“Dopo 11 anni di fiere battaglie culturali, combattute nel 2013 come avanguardisti, raccogliamo i frutti di un tenace lavoro: ripartiamo dal progetto definitivo del Ponte sullo Stretto approvato nel 2011, grazie ad un governo ed una maggioranza coerente ed affidabile con le promesse fatte agli elettori.”

E’ questo l’inizio del comunicato di Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, che “ha creduto fortemente che la buona “Politica” non integralista ed assistenzialista, attuasse il nostro sogno di uguaglianza sostanziale e di mobilità, tra i cittadini del sud e quelli del nord” che manifesta la propria soddisfazione per il voto che ha convertito in legge “le norme che ripristinano i contratti caducati nel 2012 dal governo Monti”. Una decisione che “in continuità con il successivo governo Letta, aveva cancellato non solo il collegamento stabile sullo Stretto già appaltato trasferendo 1 miliardo per la Tav a Genova, ma anche le regioni Calabria e Sicilia dalla geografia europea delle Reti ad Alta velocità ed ad alta capacità”.

“Due regioni con 6.8 milioni di abitanti” continua il comunicato “sono state abbandonate per 11 anni dai governi della sinistra e della demagogia, all’emarginazione, all’isolamento, al disastro infrastrutturale. Siamo stati definiti “illusi”, “buddaci” e “muccalapuni” ma abbiamo formato culturalmente, giorno dopo giorno, con lo studio e l’approfondimento del progetto definitivo, attraverso le reti social in mancanza di altri mezzi, con convegni, manifestazioni, articoli di giornale, un’intera generazione di messinesi che non hanno accettato rassegnazione, colonialismo, mediocrità  e qualunquismo.”

“Abbiamo dimostrato come non avere continuità territoriale ha significato una sottrazione annua per la Sicilia di 13 miliardi di euro tra perdita del 7% del PIL e maggiori oneri di trasporto per € 6 miliardi. Messina in questi 11 anni si è ridotta a 220.000 abitanti e la Sicilia ne ha perduti 700.000 in20 anni. Messina e Palermo sono le città Europee con la maggiore fuga di residenti. La Sicilia, prossima a Suez e al centro del Mediterraneo, è la regione con più inoccupati su 234 regioni europee.”

Un impegno, quello di Rete Civica, che continua

Rete Civica, inoltre, rilancia il proprio impegno per il futuro, al fine di “trasformare il Ponte in un’opera territoriale che dia lavoro a migliaia di imprese e decine di migliaia di cittadini messinesi, reggini, siciliani e calabresi contro i signori del “No a Tutto”. La nostra vera vittoria sarà vederli lavorare, poi salire sul Ponte, utilizzare le nuove autostrade, i nuovi svincoli, la nuova metropolitana che collegherà Messina sud all’aeroporto di Reggio Calabria, prendendo un treno ad AV alla stazione di Messina per arrivare a Roma in 3h e mezza, quanto ce ne vogliono oggi per attraversare in 2h lo Stretto e arrivando sino a Lamezia Terme.”

Al termine del comunicato un ringraziamento “ai deputati e senatori messinesi: dalla “nostra” eroina Matilde Siracusano ad Ella Bucalo e a Nino Germanà, ma anche a Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini che con grande ardore hanno intrapreso questa fantastica iniziativa che entro il 2030 consentirà a Sicilia e Calabria di trasformarsi in porta d’ingresso dell’Europa, per passeggeri, turisti e merci. E di farci sentireorgogliosi essere chiamati “messinesi”.”

Già attivo il “Tavolo Ponte”

Nel frattempo, l’associazione ha già avviato il Tavolo Ponte di Messina. Mercoledì 17 Maggio, su invito di Rete civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno, il Tavolo si è riunito allo scopo di esaminare lo stato legislativo e tecnico dell’opera e promuovere le iniziative da adottare per rendere imprese e lavoratori messinesi protagonisti attivi della realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Rete civica ponendo l’accento sulla parcellizzazione e sulla fragilità del tessuto imprenditoriale locale, ha invitato i rappresentanti dei diversi settori ad avviare i processi di aggregazione e cooperazione necessari al fine di creare soggetti economici di dimensione e qualità adeguate per collaborare con la Società concessionaria e il Contraente generale fin dalle prime fasi dei lavori.

Dopo lunga e approfondita discussione – alla quale hanno fornito un contributo tutti gli intervenuti – i partecipanti hanno espresso, all’unanimità, l’auspicio che all’infrastruttura sia data la connotazione di “Opera territoriale”, così da rendere l’intera Area dello Stretto partecipe dei benefici che ne deriveranno e non soltanto degli inevitabili disagi ed hanno espresso la piena disponibilità ad associare nelle future iniziative ogni realtà economica operante nell’Area che condivide i suddetti obiettivi.

Alla riunione hanno preso parte:

  • Fernando Rizzo e Giovanni Mollica per Rete civica per le Infrastrutture del Mezzogiorno;
  • Pietro Franza per Sicindustria Messina
  • Franco Musumeci per ANCE e OPT Messina
  • Giovanni Falsone per Università degli Studi di Messina
  • Nino Alibrandi per CISL Messina
  • Carmelo Picciotto, Stefania Rizzo e Giuseppe Smedile per Confcommercio Messina
  • Giuseppe Fotia per FIMAA
  • Fortunato Romano per MCL Messina
  • Mario Bonarrigo e Carlo Maletta per UCID Messina
  • Pia Pollina per Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia
  • Francesco Gentiluomo per Confartigianato – Trasporti Messina