PIAZZALE CADORNA E LA SCULTURA “AGO FILO E NODO”
di Elvira Sini
Piazzale Cadorna è una delle più belle e suggestive piazze del capoluogo lombardo il cui nome è dedicato al Generale Luigi Cadorna.
Si affaccia sullo storico edificio della Stazione delle Ferrovie Nord di Milano e ospita al centro una scultura conosciuta come “Ago, filo e nodo”, simbolo della laboriosità e operosità dei milanesi.
Poichè Piazza Cadorna è da sempre uno dei luoghi più trafficati e di passaggio di Milano grazie alle diverse linee di tram e autobus, alle due stazioni della metropolitana rossa e verde, alle linee delle Ferrovie Nord e al Malpensa Express, intorno al 2000 si è optato per un riassetto urbanistico rivoluzionario.
Il progetto della stazione e della piazza è stato affidato all’architetto Gae Aulenti, che si è occupata anche della realizzazione di ampi marciapiedi, dell’inserimento delle colonne rosse, dei pannelli verdi e delle tettoie di vetro che oggi caratterizzano la piazza. E ancora, sempre Gae Aulenti ha richiesto la costruzione delle fontane che arricchiscono l’opera.
“Ago, filo e nodo” si presenta divisa in due parti: un filo inserito nell’asola dell’ago da un lato e dall’altro nel nodo finale;; l’ago idealmente buca la piazza come fosse un tessuto per poi riuscire in superficie.
Quest’opera è stata creata dai coniugi scultori e storici dell’arte svedesi Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen.
La scultura, realizzata in cemento e vetroresina, è stata inaugurata nel 2000 in tutta la sua maestosità: circa 18 metri di altezza e 86 metri di lunghezza. I colori che le sono stati attribuiti sono strettamente collegati alle prime linee della metropolitana milanese: MM ROSSA, MM GIALLA e MM VERDE.
Ma perchè “ago e filo”? Semplicemente per richiamare il collegamento del settore moda alla città di Milano e alla sua rilevanza mondiale nel campo. Da ultimo però, dobbiamo anche dire che la scultura costituisce una parafrasi dello stemma della città di Milano: “il biscione degli Sforza”.
Nonostante tutto, va anche specificato che l’opera in questione non è mai stata pienamente apprezzata e accettata da tutti. L’ex sindaco Letizia Moratti ad esempio l’avrebbe vista meglio in un parco piuttosto che in corrispondenza di una piazza; l’architetto Italo Rota invece, avrebbe voluto la scultura alta almeno tre volte in più rispetto a quella attuale. Scettico anche il critico Philippe Daverio quando pronunciò queste parole: “Milano è una catastrofe e poco cambia un filo in più o un filo in meno”.
Comunque, al di là di ogni critica e contestazione, nel 2012 Ago, Filo e Nodo è stata restaurata e continua “instancabilmente” ad attrarre i turisti e i cittadini di Milano, catturandone sicuramente l’attenzione e stimolandone anche l’immaginazione.