SULL’ANELLO FERROVIARIO E’ IL CASO DI FARE QUALCHE PRECISAZIONE, DOPO LA LETTURA DI TANTE INESATTEZZE.
Avendo letto alcune “inesattezze” sull’anello ferroviario, dopo la notizia, che abbiamo dato per primi sul web, dell’avvenuta “foratura” della galleria Amari sulla tratta Porto-Politeama, è il caso di fare qualche piccola precisazione.
Innanzitutto, va chiarito una volta per tutte che l’anello non sarà una giostra per turisti, come non lo è, in generale, qualsiasi opera di mobilità pubblica che, in quanto tale, è aperta a tutti i comuni mortali. Fra questi, per ovvi motivi, hanno un ruolo preminente i residenti nel “bacino di utenza” che rispetto ai turisti presentano due caratteristiche fondamentali per creare i flussi di traffico
- Frequentano quelle aree tutto l’anno e non solo nella stagione turistica
- Sono statisticamente molto più numerosi dei turisti, soprattutto nelle grandi città, tranne rarissimi casi al mondo.
Pertanto, i calcoli dei flussi di traffico si fanno sempre a partire dai bacini di utenza e dai loro abitanti, correggendo il dato con una aliquota da attribuire al turismo, più o meno ampia e quasi sempre ininfluente sul dato finale; anche perché la stagione turistica coincide sempre con quella di minore mobilità dei residenti.
Non è vero che gli unici lavori finora avevano riguardato lo scavo della galleria “Amari” e pochi interventi nelle aree dell’ente porto, dato che qui si lavora alacremente almeno dal 2019.
Non è vero che si sta procedendo allo scavo della fermata, dato che sono state appena scoperte le “teste” dei pali delle paratie, quindi delle strutture portanti del solettone (impropriamente chiamate “fondazioni”): si sta semplicemente provvedendo alla realizzazione dello stesso solettone di copertura. Solo successivamente inizieranno gli scavi dei locali di fermata.
Non è vero, allo stesso modo, che lo scavo della galleria “Porto” sia iniziato. Semplicemente perché la galleria “Porto” non esiste. Esiste casomai la galleria “Crispi”, che va dalla trincea dell’Ucciardone fino al curvone che immette nella via Amari (dove assume la denominazione, in progetto, di “Crispi-Amari”) il cui scavo deve ancora iniziare, anche se ne sono state completate le strutture.
Non si verificherà mai, inoltre, la possibilità dei turisti di arrivare direttamente al porto partendo dalla fermata Punta Raisi “senza rotture di carico” , dato che lo schema di esercizio per l’anello prevede treni che percorrono l’anello in un solo senso di marcia e senza soluzione di continuità: per andare dal porto all’aeroporto, e viceversa, occorrerà comunque cambiare treno alla stazione Notarbartolo, definita impropriamente “terminal”.
Dubbia è, peraltro, l’utilità che viene spesso attribuita al collegamento porto-aeroporto, soprattutto per il turismo locale. Si parla spesso di trasferimento di futuri crocieristi provenienti da fuori Palermo via aereo verso la nave che li attende al porto… Ma quanti sarebbero costoro? E quanti di essi sarebbero disposti, bagagli al seguito, ad un trasferimento via treno con tanto di ”rottura di carico”? E soprattutto, quale sarebbe il beneficio per la città, dal momento che costoro non vi si fermerebbero?
Ridicole, inoltre, alcune asserzioni che ci è toccato leggere sul possibile trasporto merci proveniente da aerei cargo che atterrerebbero al Falcone-Borsellino. Evidentemente gli scienziati che hanno emesso questa suggestiva idea dimenticano che l’anello ferroviario non avrà alcun raccordo con le banchine del porto. Quindi sarebbe impossibile caricare le merci provenienti dall’aeroporto sulle navi (e viceversa…), a meno di non pensare di farle viaggiare sui normali treni passeggeri, facendole poi transitare dalle scale, fisse o mobili, e dagli ascensori che serviranno la fermata Porto.
Di seguito, infine, riportiamo il link ad un articolo dell’ing. Roberto Di Maria, gia’ pubblicato su “ferroviesiciliane.it” il 28 maggio del 2018; esso tratta del ruolo dell’anello ferroviario nell’ambito della mobilità cittadina, e di come avrebbe dovuto essere progettata l’infrastruttura per poter effettuare un servizio efficace. L’articolo è di 4 anni suonati fa, ma è attualissimo e rappresenta, in pieno, la nostra idea su questa infrastruttura.