L’assessore Falcone rende nota la data di inizio dei lavori in vicolo Bernava, che concluderanno il raddoppio del passante ferroviario di Palermo

Vi avevamo anticipato che a breve sarebbe stata aggiudicata la gara di appalto per i lavori relativi alla galleria sottostante vicolo Bernava, di cui restano da completare i 58 metri incompiuti a causa della “sorpresa geologica” che ha interrotto i lavori nel 2012.

Con un post a sorpresa, l’Assessore alle Infrastrutture ed alla Mobilità Sostenibile, Marco Falcone, annuncia che «Il 5 maggio partono i lavori al Vicolo Bernava».

Il comunicato nasce da una polemica dichiarazione dell’onorevole Claudio Fava, che seguiva la conferenza stampa a favore del Ponte sullo Stretto indetta due giorni fa a Catania dal Presidente della Regione Musumeci e dell’omologo calabrese Spirlì.

Fava, in sintesi, criticava la scelta del governo regionale di occuparsi del Ponte in presenza di “treni lenti come cent’anni fa e di autostrade che assomigliano alla Parigi-Dakar”.

Rivolgendosi a Fava in un post su Facebook, l’assessore Falcone gli risponde dichiarandosi disponibile a  «fornirgli quando lo riterrà una semplice sintesi degli ultimi tre anni di opere ferroviarie realizzate, opere in via di realizzazione e opere in fase di avvio dopo attese di venti o trent’anni. Eventualmente, il pamphlet potremo consegnarglielo già il 5 maggio prossimo, quando a Palermo – e qui sta la rivelazione dell’esponente del governo Musumeci – daremo avvio alla costruzione della galleria al Vicolo Bernava, opera ferma da quasi un decennio e che, grazie alle demolizioni già compiute, ha liberato dal degrado una porzione di città».

La storia complicata di questi lavori

Come ricorderete, “in Progress” segue da anni questa vicenda, che tuttora impedisce il completamento del raddoppio sull’intero tracciato del Passante. Ne abbiamo trattato in un filmato disponibile sul nostro canale Youtube ed in altri interventi su questo sito. Ci siamo occupati, con un sopralluogo sul posto, anche della demolizione delle cinque palazzine pericolanti situate al di sopra della parte di galleria interessata dallo scavo interrotto.

A tal proposito occorre ricordare che l’interruzione dei lavori risale al lontano 2012, quando il fronte di scavo della galleria è franato invadendo il cantiere di un misto di acqua e fango. Il dissesto ha interessato anche la superficie, con cedimenti in superficie che hanno compromesso la stabilità dei cinque edifici oggi interamente demoliti.

Un lavoro realizzato tra il 30 luglio ed il 28 ottobre dello scorso anno, caratterizzato da alta precisione ingegneristica, trattandosi di strutture pericolanti per le quali occorreva tenere conto delle grandi difficoltà in termini di sicurezza. Il lavoro è stato ultimato con largo anticipo sui tempi (l’ultimazione era prevista per dicembre) grazie all’impegno di RFI e della sua struttura tecnica Italferr, nella persona dell’ing. Fiorenzo Laquidara

Le opere da realizzare

Proprio pochi giorni fa annunciavamo, in anteprima assoluta su tutti gli organi di informazione, l’imminente aggiudicazione della gara di appalto per il completamento della galleria, per una lunghezza di soli 58 m. L’importo a base d’asta era pari a € 17.723.720,10.

La consegna, prevista per il 5 maggio, molto ravvicinata all’aggiudicazione, non è affatto una consuetudine: l’accelerazione è dovuta all’entrata in vigore del cosiddetto “decreto semplificazioni” (Legge 11 settembre 2020, n. 120) che accorcia drasticamente i tempi di stipula del contratto e di verifica dei requisiti che di solito si frappongono tra l’ultimazione delle operazioni di gara e la consegna dei lavori.

Con questi lavori, che dureranno 900 giorni (pertanto da concludersi entro ottobre 2023), si potrà completare la galleria in direzione Punta Raisi (dispari in gergo tecnico) tra le stazioni Orleans e Notarbartolo, dove il servizio è attualmente svolto sull’unico binario disponibile, il futuro “pari” oggi utilizzato nei due sensi. Per l’entrata in esercizio del doppio binario in questa tratta, occorrerà eseguire successivamente le opere di armamento e di posa degli impianti tecnologici.

Il tratto di galleria mancante sarà realizzato per 40 dei 58 metri mancanti con uno scavo “artificiale” ovvero costruendo la struttura del tunnel a cielo aperto per poi ricoprirla. Per farlo, l’impresa dovrà scavare una trincea rettangolare profonda circa 28 m.  tra paratie di setti in cemento armato realizzati dalla superficie fino a circa 44 m. di profondità.

Un’apposita benna scaverà dei pozzi a sezione rettangolare che saranno in seguito riempiti con un’armatura in acciaio e con calcestruzzo; le strutture ottenute in tal modo (setti o diaframmi) gettate una accanto all’altra, costituiranno le paratie entro le quali scavare la profonda trincea (potete trovare qui un filmato sui lavori per la linea 4 della metropolitana di Milano che mostra questa tecnica). In fondo ad essa, sarà realizzata la struttura in cemento armato della galleria che verrà poi ricoperta, ripristinando il piano di campagna.

Le opere prevedono anche l’attivazione della stazione Papireto e della banchina dispari di Lolli, già pronta ma indisponibile, situata nel sottosuolo ad un livello più basso rispetto a quella già in esercizio.

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Schema di esecuzione dei lavori appena appaltati per la galleria sottostante vicolo Bernava

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Area di intervento dopo la demolizione delle palazzine
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Tratta del passante interessata dai lavori