La Riserva Naturale Capo Gallo è stata istituita nel 2001. Si tratta di un angolo di natura incontaminata all’interno di un’area metropolitana: qualcosa di assolutamente unico, che esiste solo a Palermo.

Purtroppo dobbiamo riconoscere che negli ultimi 20 anni la situazione al suo interno non è cambiata molto: se ciò, dal punto di vista naturalistico è un bene, certo non lo è dal punto di vista della gestione. Cominciamo subito col dire che una Riserva Naturale meriterebbe un cancello d’ingresso molto più bello e magari anche una bella insegna che ne indichi la presenza.

Ad ogni modo, una volta entrati nella riserva, non c’è alcun tipo di segnaletica che ne racconti le caratteristiche naturalistiche e la storia (ovviamente sappiamo che prima o poi la segnaletica verrà posizionata, ma allo stesso tempo speriamo che sarà almeno in 4 lingue).
Abbiamo percorso la Riserva attraverso una strada semi asfaltata e piena di buche, ed a un certo punto abbiamo incontrato delle transenne: la strada era parzialmente crollata.

Capiamo pure che gli interventi all’interno di una Riserva possono essere molto limitati, ma è anche vero che in qualche modo le buche andrebbero chiuse e la strada ripristinata, altrimenti in futuro, in caso di ulteriori crolli, sarà impossibile arrivare fino al Faro. Oltretutto le transenne attorno alla strada crollata non sono di certo belle a vedersi, e di sicuro sono poco naturalistiche.

All’interno della Riserva sono anche presenti tante catapecchie in pessime condizioni. Se venissero ristrutturate potrebbero avere diverse destinazioni. Una di queste casette potrebbe diventare un bagno pubblico e le altre potrebbero essere destinate a bar e ad associazioni dedite ad attività di vario tipo (sport all’aria aperta, pittura, disegno open air,  fotografia naturalistica, ecc, ecc).

Inoltre la Riserva è piena di pali e fili della luce, cosa che la rende singolare perché solitamente dentro le riserve naturali ci sono pochi fili e pochi pali.
Con un poco di fantasia riusciamo a capire che probabilmente d’estate il turista avrebbe piacere a trovare dentro questa Riserva almeno una fontanella, ma anche questa è assente.
Verso la fine della Riserva ci sono delle torrette di avvistamento belliche, ma anche queste senza tabelle che ne raccontino la storia.

Continuando a camminare, verso la fine della Riserva, c’è il Faro, che è stato in parte ristrutturato, ma solo in parte. A tal proposito ricordiamo che un paio di anni fa degli esponenti della giunta comunale ipotizzarono che potesse divenire un Museo del Mare. Escludiamo questa ipotesi perché a Palermo già esiste un Museo del Mare, peraltro povero di contenuti, quindi piuttosto che farne due male, sarebbe più opportuno migliorare quello esistente (che ne ha bisogno), e destinare il Faro ad altri scopi.

A questo punto qualcuno potrebbe domandare in maniera polemica: ma allora dentro la Riserva non c’è nulla di buono? No, non vogliamo dire questo, dentro la Riserva c’è una Natura Meravigliosa, a tratti strepitosa, è tutto il resto che non funziona!


Le immagini di capo Gallo, lato Mondello, fatteci pervenire dal nostro collaboratore Federico: