Il nostro articolo-inchiesta di domenica 18 agosto 2024 sulla crisi idrica siciliana “NON C’E’ UNA GOCCIA D’ACQUA”? LE VERE CAUSE DEL DISASTRO IDRICO SICILIANO a firma dell’ing. Roberto Di Maria, riportato in prima pagina sulla “Gazzetta del Sud” del 19 agosto scorso, ha suscitato un notevole interesse: solo sul nostro blog ha registrato, ad oggi, più di 10.000 letture. Molti, moltissimi i complimenti e gli apprezzamenti che ci sono pervenuti, sui social e non solo.
Ma abbiamo registrato, come è giusto che sia, anche qualche dissenso; pochissime, in verità, le note in tal senso. Una, in particolare, a firma di Goffredo La Loggia, Professore emerito e Componente Esperto del Comitato Tecnico Amministrativo presso Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Sicilia e Calabria, ci ha particolarmente colpiti e merita di essere riportata, integralmente, in questa sede, con l’autorizzazione dell’autore.
Lo facciamo perchè In Progress, come sa bene chi ci segue assiduamente, intende fornire un quadro quanto più completo delle tematiche affrontate ed in tal senso la critica è ben accetta, soprattutto se costruttiva e posta in maniera più che apprezzabile da chi conosce a fondo la tematica trattata. Segue la replica dell’autore dell’articolo, ing. Roberto Di Maria.
Buona lettura!
LA NOTA DEL PROF. GOFFREDO LA LOGGIA
Buonasera. Difficile rilasciare dichiarazioni quando lo spazio del testo è stato articolato integrando parti esatte con argomenti assolutamente carenti di sostanza scientifica.
Viene il sospetto che ciò accada per raccogliere il consenso di persone che non sanno nulla della complessità di un sistema acquedottistico, o del regolamento dighe che impone di effettuare i cosiddetti invasi sperimentali, per accertare la collaudabilità dell’opera.
Ciò rende necessario invasare fino al livello consentito, e poi svasare quanto raccolto. Studiando idraulica, costruzioni idrauliche, idrologia, acquedotti e fognature, ingegneria sanitaria, solo per citare alcune delle numerose discipline insegnate a Palermo, ci si accorge come l’attenzione deve essere posta su di una corretta e sana programmazione. Non si può sparare a zero sui dissalatori perché costano troppo.
Bisogna modulare gli interventi comprendendo quali siano le urgenze. In questo momento per esempio l’acqua introdotta nelle reti idriche sarebbe bastevole per soddisfare le esigenze della popolazione. Ma perché la provincia di Agrigento soffre da sempre per un servizio turnato, con turni che in alcuni casi durano 15 giorni? Come si fa a immaginare che l’adeguamento di un complesso sistema come quello acquedottistico si possa effettuare nell’arco di uno-due anni? Come si fa ad affermare che la rete idrica di Agrigento potrebbe essere rifatta in un anno?
Affermazioni di chi non ha mai conosciuto la complessità dei sistemi con i quali gli ingegneri idraulici hanno a che fare! Qualcuno si è mai occupato di misurare le quantità di acqua distribuite in agricoltura? In atto non mi risulta che esistano misuratori di portata per l’acqua consegnata ai consorzi di bonifica. Gli agricoltori pagano a ettaro di superficie, e non in relazione al volume consegnato. E’ sicuramente da comprendere anche la necessità di intervenire sulle reti irrigue, ma anche di adattare le colture e i sistemi irrigui alle necessità di tutti. Qualche scienziato ambientalista ha scritto che la depurazione non va effettuata, perché basterebbe avviare l’acqua da depurare all’agricoltura, che avrebbe provveduto alla depurazione senza necessità di ricorrere ai depuratori!
Ancora un commento sulla diga di Blufi: costruzione interrotta dopo la realizzazione degli scarichi di fondo e di superficie, dell’impianto di potabilizzazione e di una strada di collegamento che avrebbe dovuto consentire il by-pass della diga. Motivi? Mi pare di ricordare solo di opposizione ambientalista. Che dire, bisogna avere conoscenza dei sistemi, memoria del passato e conoscenza del presente! Perché non domanda a quelli del SIAS se quello attuale è uno degli anni più piovosi per la Sicilia, prima di dare voce a chi non ha conoscenza dei fatti misurati? Buon lavoro
Goffredo La Loggia – nota pervenuta via Messenger, 20 agosto 2024
LA REPLICA DELL’AUTORE, ING. ROBERTO DI MARIA
Salve professore. Il mio articolo aveva lo scopo di informare la gente in maniera semplice, ed è, per forza di cose, limitato. Non potevo, in questa sede, approfondire queste tematiche da un punto di vista prettamente tecnico, ciò che peraltro potrei fare solo in minima parte.
Chi scrive è un ingegnere trasportista, anche se ha seguito e superato brillantemente un corso di idraulica tenuto dal prof. Giuseppe Curto, un luminare che sicuramente Lei conosce e stima. Tuttavia il sottoscritto conosce le complesse problematiche della gestione delle Opere Pubbliche, per lunga e diretta esperienza nella Pubblica Amministrazione: materia che, come Lei stesso ci conferma, sta alla base dell’attuale disastrosa situazione siciliana.
Che ci consente anche di concordare con lei sul fatto che la rete idrica di una città come Agrigento non si possa adeguare in un anno.
D’altronde, ho volutamente riportato, in virgolettato, interventi che ho ritenuto utili alla comprensione da parte della gente comune, anche se non provengono da luminari della materia, e che magari non condivido del tutto (vedi sopra). A volte, come nel caso dei dissalatori, persino in contrasto fra loro (e l’ho pure sottolineato). Non è un buon modo per “raccogliere il consenso” ma mi è sembrato un ottimo modo per rendere il quadro della situazione più completo possibile.
Per il resto, la storia degli “scarafaggi” protetti che hanno impedito l’ultimazione della diga di Blufi la conosco anch’io, insieme a tante altre follie fintamente ambientaliste che hanno consegnato la Sicilia all’attuale disastro, non solo idrico (si pensi alla gestione dei rifiuti) che In Progress ha regolarmente denunciato: sarebbe stato molto più comodo, per noi, allinearci alla demagogia del “green” a tutti i costi, ma, come spiegavo sopra, non siamo proprio bravi a “raccogliere il consenso”.
Grazie per il suo contributo.
Roberto Di Maria – nota inviata via messenger il 20 agosto 2024