Salve professore. Il mio articolo aveva lo scopo di informare la gente in maniera semplice, ed è, per forza di cose, limitato. Non potevo, in questa sede, approfondire queste tematiche da un punto di vista prettamente tecnico, ciò che peraltro potrei fare solo in minima parte.
Chi scrive è un ingegnere trasportista, anche se ha seguito e superato brillantemente un corso di idraulica tenuto dal prof. Giuseppe Curto, un luminare che sicuramente Lei conosce e stima. Tuttavia il sottoscritto conosce le complesse problematiche della gestione delle Opere Pubbliche, per lunga e diretta esperienza nella Pubblica Amministrazione: materia che, come Lei stesso ci conferma, sta alla base dell’attuale disastrosa situazione siciliana.
Che ci consente anche di concordare con lei sul fatto che la rete idrica di una città come Agrigento non si possa adeguare in un anno.
D’altronde, ho volutamente riportato, in virgolettato, interventi che ho ritenuto utili alla comprensione da parte della gente comune, anche se non provengono da luminari della materia, e che magari non condivido del tutto (vedi sopra). A volte, come nel caso dei dissalatori, persino in contrasto fra loro (e l’ho pure sottolineato). Non è un buon modo per “raccogliere il consenso” ma mi è sembrato un ottimo modo per rendere il quadro della situazione più completo possibile.
Per il resto, la storia degli “scarafaggi” protetti che hanno impedito l’ultimazione della diga di Blufi la conosco anch’io, insieme a tante altre follie fintamente ambientaliste che hanno consegnato la Sicilia all’attuale disastro, non solo idrico (si pensi alla gestione dei rifiuti) che In Progress ha regolarmente denunciato: sarebbe stato molto più comodo, per noi, allinearci alla demagogia del “green” a tutti i costi, ma, come spiegavo sopra, non siamo proprio bravi a “raccogliere il consenso”.
Grazie per il suo contributo.
Roberto Di Maria – nota inviata via messenger il 20 agosto 2024

la loggia di maria crisi idrica
Nel riquadro a sinistra il prof. Goffredo La Loggia, a destra l’ing. Roberto Di Maria. Sullo sfondo la diga Rosamarina