LA STAGIONE IN CORSO DIMOSTRA CHE PUNTARE TUTTO SUL TURISMO E’ PURA FOLLIA.
Aumento dei prezzi, trasporti impossibili ed il clima che… non collabora. E’ così che si registra un calo di oltre il 30% delle presenze in Sicilia. La tendenza, n realtà, interessa tutta Italia ma, guarda caso, da noi è molto più accentuata.
Colpa la crisi aeroportuale che ha colpito tutto il sistema dei trasporti aerei siciliani (chi circoscrive il problema a Fontanarossa non ha capito nulla) ma anche la debolezza dell’offerta regionale che, al di là della retorica del “possiamo vivere di solo turismo” non ha ancora assimilato l’ABC delle regole dell’accoglienza, decidendo di aumentare i prezzi di ristoranti ed alloggi fino ad un terzo in più. Nel frattempo la Regione siciliana, forse a corto di idee, decide di finanziare i treni storici anzichè quelli ordinari, ideali per il turismo.
Imperterriti, giornali e TV, a parte qualche eccezione (l’articolo in foto è della Gazzetta del sud) continuano a parlare del turismo come del petrolio per la Sicilia, contro ogni evidenza. Un atteggiamento consueto, funzionale ad una strategia ormai consolidata: il sud un grande Luna Park per turisti, lavoro, sviluppo ed Opere Pubbliche al nord.
E ci meravigliamo ancora se 50.000 siciliani lasciano la loro terra ogni anno, per andare a lavorare altrove?