Il Ministero dei Trasporti ha ridotto sensibilmente l’offerta ferroviaria da e per la Sicilia per via delle nuove disposizioni di sicurezza relative al Coronavirus; da oggi per i collegamenti in treno con la Sicilia rimangono solamente i circa 400 posti a sedere dell’IC 723 Palermo/Siracusa-Roma, e nel senso opposto dell’IC 728 Roma-Palermo/Siracusa: sono stati sospesi gli IC 727, IC 724, ICN 1955, ICN 1956, ICN 1959, ICN 1960, ICN 1962, ICN 1963 e le relative antenne siciliane.

 

Seppur con ritardo, la politica regionale e nazionale ha finalmente preso delle misure restrittive verso i collegamenti extra-regionali, non lasciando inascoltate le segnalazioni che l’Associazione Ferrovie Siciliane già dall’8 marzo 2020 aveva rivolto proprio al Ministero dei Trasporti. Non è da escludere che il provvedimento del MIT arrivi dopo le nuove partenze di massa avvenute ieri sera dal Nord Italia: in tal senso, è significativo quanto accaduto questa mattina nella stazione di Messina Centrale.

 

Dopo l’arrivo dell’ICN 1963 Milano-Siracusa/Palermo, sui ben 140 passeggeri sono stati effettuati controlli sui viaggiatori da parte della Polizia sulla regolarità delle motivazioni di viaggio, e dagli operatori sanitari sulla potenziale contagiosità da COVID-19 con l’ausilio dei dispositivi termoscanner: 12 i viaggiatori scesi a Messina. Nel pomeriggio verificati anche i 96 passeggeri dell’IC723: 8 i viaggiatori scesi a Messina. Nessuno dei passeggeri ha mostrato sintomi.

 

A nostro parere questa sospensione dei collegamenti ferroviari doveva essere messa in atto già diversi giorni fa, creando di fatto una limitazione protettiva che avrebbe permesso di contenere gli arrivi dalle “zone rosse” verso la Sicilia: non bisogna mai dimenticare che quest’emergenza potrebbe mettere al collasso il già fragile servizio sanitario siciliano.

L’antenna per Palermo dell’IC 727 Roma Termini-Siracusa Messina, 08 marzo 2020 – Foto, Giovanni Russo