Le nuove linee tram, addirittura 7, prevedono una dotazione di parcheggi a supporto della sacrosanta intermodalità dei sistemi di trasporto. Osservando i progetti, all’interno dei quali non mancano le scelte “discutibili” (raccordi stradali di dubbia utilità, arterie centrali chiuse al traffico anche se previste nella programmazione vigente), spicca la presenza di parcheggi in pieno centro: Piazza Giulio Cesare, Piazza Don Bosco, Foro Italico e persino Piazzale Ungheria. Una genialata.

 

Si, perchè secondo criteri logici ampiamente condivisi dagli esperti, specie quando parliamo di TPL nelle grandi città, tali parcheggi, che assumeranno dimensioni considerevoli (quello del Foro Italico conterrebbe 400 posti/auto) dovrebbero stare da tutt’altra parte: in periferia. Che senso ha infatti, riempire la città di mezzi pubblici ecosostenibili se poi si creano infrastrutture che incoraggiano il raggiungimento del pieno centro con l’automobile? Intasando, in tal modo, le stesse arterie stradali percorsi dal tram?

 

La buona tecnica vorrebbe invece che i parcheggi siano realizzati lungo i rami più esterni delle linee di TPL, se non ai capolinea. Qui, parcheggiata comodamente l’automobile, gli utenti avrebbero la possibilità di raggiungere il centro senza inquinare, dando un senso compiuto alle linee di trasporto ecosostenibili ed alle centinaia di milioni spesi per realizzarle.

 

La scelta progettuale, premiata dall’Amministrazione comunale ed in via di perfezionamento, conferma ancora una volta la superficialità e l’improvvisazione con cui si sta affrontando l’intera tematica del TPL nella nostra città. Dove, ci sembra, si è scambiato il fine con il mezzo: se il fine fosse, infatti, quello di affrancare la città dalla schiavitù dell’automobile, le scelte dei nostri amministratori sarebbero state ben altre. Se, come ci sembra, il fine è realizzare a tutti i costi le nuove linee, imponendo il tram (ovvero il mezzo) alla città, allora si spiegherebbero anche certe geniali previsioni progettuali.