Dopo i no-vax, i no-tax ed i no-covid, ci mancavano i negazionisti degli allagamenti. Ci riferiamo a quei novelli emuli di Angela da Mondello che continuano a negare l’incuria umana come causa dei continui allagamenti palermitani, dando invece la colpa alle bizze di Giove Pluvio.
Secondo costoro gli allagamenti di strade, piazze e svincoli che si verificano a Palermo sono eventi rari, dovuti a condizioni del tutto eccezionali. Così, ad esempio, dopo il disastro del 15 luglio, quando decine di autovetture rimasero bloccate nella circonvallazione, galleggiando all’altezza degli svincoli di viale Lazio e piazza Einstein (4 metri di acqua…) dissero che le precipitazioni erano del tutto insolite; per questo motivo, e non certo per la cattiva manutenzione di tombini, caditoie ed impianti di sollevamento, era andato in tilt l’efficientissimo sistema di allontanamento delle acque meteoriche.
Dati alla mano, si affannarono a spiegarci che eventi del genere si verificano, in media, ogni 200 anni. Poco importa se i dati in questione provenivano da stazioni di rilevamento inesistenti 2 secoli fa. Vale a dire il periodo che, secondo questa bizzarra teoria, sarebbe passato dal 15 luglio scorso ad ieri…Quando, punto e a capo, la circonvallazione si è ritrovata allagata come poco più di 4 mesi prima. Al punto da essere chiusa al traffico per ben due volte nella stessa giornata, fino a tarda sera.
D’altronde, se la manutenzione stradale, caditoie comprese, è effettuata a regola d’arte, quale potrebbe essere la causa? Chi pensava, come chi scrive, che gli allagamenti, soprattutto se così frequenti, fossero dovuti alla mancata, se non carente, pulizia di caditoie e tombini, si sbaglia: guai a dubitare dell’efficienza della macchina comunale! La colpa è soltanto del destino cinico e baro, sotto forma di “bombe d’acqua” incredibilmente ravvicinate. Chi non lo ammette, allineandosi alla teoria di quelli che potremmo chiamare “no-lake” viene puntualmente accusato di ignoranza e di oscure finalità politiche. Come è successo proprio a chi scrive.
Inutile ricordare, a costoro, che il sottoscritto ha alle spalle una quindicina d’anni di manutenzione di strade e collettori fognari di ogni tipo, oltre a qualche titolo accademico nel settore; requisiti che, peraltro, insegnano a distinguere bene tra teoria e pratica. Senza possedere, per altri versi, alcuna tessera di partito, non avendone mai avuto bisogno… A differenza di qualche “no-lake” che, magari, qualche frequentazione con la politica ce l’ha. Con tanto di incarico pubblico, ricevuto casualmente dalla stessa amministrazione difesa a spada tratta…