Montagna di rifiuti davanti l’impianto di trattamento di Bellolampo[spacer height=”40px”]

Repubblica di oggi, edizione di Palermo, mostra la montagna di immondizia spuntata davanti agli impianti di trattamento super-saturi di Bellolampo, sulle colline palermitane. È alta come una palazzina e lungo diverse centinaia di metri: almeno 10mila tonnellate di rifiuti. Incrementate, ogni giorno, di altre 400 tonnellate, la metà di quante ne produce la città di Palermo; il resto rimane nelle strade!

 

Un monumento alla inefficienza ed all’incapacità di un sistema politico-amministrativo che farebbe orrore al terzo mondo. Una vergogna senza fine. Ci chiediamo dove siano i teorizzatori del “differenziato totale” o quelli che “il rifiuto è una risorsa” seduti sugli scranni del Comune di Palermo, a qualsiasi titolo, ma anche a Palazzo dei Normanni, sede della Regione siciliana.

 

Perchè il problema, ovviamente, non è soltanto di un comune, che sia Palermo o Roccacannuccia. E’ un sistema andato in tilt, capace di dire facili “no” ai termovalorizzatori, ma incapace di porre in essere qualsiasi cosa per affrontare seriamente il problema, senza ingrassare i gestori degli impianti privati.

 

Da più di un anno Bellolampo tratta i rifiuti per poi portarli a caro prezzo in Sicilia orientale (!!) perché non c’è più posto. Ma adesso che Motta Santa Anastasia (CT) ha chiuso e che la discarica di Lentini (SR) ha poco spazio, non resta che lasciare i rifiuti nel piazzale della discarica palermitana, a marcire. Nell’indifferenza generale.