Il Bilancio dell’anno passato nel campo della mobilità in Sicilia vede all’attivo molte voci importanti, ma, al passivo, altrettanti obiettivi mancati. Vediamo nel dettaglio le principali novità, e stiliamo una lista di obiettivi da mantenere, su scala regionale, per l’anno appena iniziato.

 

Innanzitutto va riconosciuto il lavoro svolto dall’Assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Marco Falcone. Un personaggio che, al di là dello schieramento politico, ha saputo ergersi a protagonista della politica “del fare” in salsa siciliana, portando la sua notorietà ben al di là del ruolo interpretato. Clamorosa la scommessa sui viadotto Himera, che stava per costargli la poltrona, ma che ha consentito alla Sicilia di riavere l’asse fondamentale della rete autostradale, la Palermo-Catania.

 

Tanti i cantieri visitati dall’assessore durante l’anno, poche, però, le inaugurazioni. I lavori dei raddoppi ferroviari tra luci ed ombre proseguono, speditamente sulla Catania-Palermo, dal capoluogo etneo a Catenanuova, molto meno tra Castelbuono e Cefalù, sulla Fiumetorto-Messina. Tuttavia registriamo con favore l’avvio dell’appalto per il raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri, che completerà la Messina-Catania. Interventi “minori”, ma comunque importanti, sono stati il completamento della stazione dell’aeroporto Fontanarossa, la cui inaugurazione, però, slitta di qualche mese.

La gestione del servizio registra le novità del biglietto unico integrato a Palermo (giornaliero) ed a Messina (orario), mentre rimane in corso d’opera Catania. Occorre però lavorare molto per una vera integrazione, a Palermo (dove occorre lavorare alla bigliettaizone oraria) come altrove. I passanti ferroviari, d’altronde, continuano ad essere utilizzati al minimo delle loro possibilità in tutte le tre grandi città metropolitane.

 

L’arrivo dei nuovi treni conforta, ma per il momento servono solo a sostituire i convogli vetusti. Per l’incremento del servizio occorre ancora aspettare, soprattutto perché occorre rimpinguare un contratto ancora troppo limitato per far fronte alle esigenze della Regione. Ottima cosa il compenso degli abbonamenti non fruiti, causa COVID arrivato dopo una lunga attesa.

 

Nel campo stradale, detto del viadotto Himera, proprio la A19 è un esempio di cosa significhi non effettuare la manutenzione programmata per oltre 40 anni: si sta ponendo rimedio lavorando a tutti i viadotti autostradali, ma i cantieri sono troppi e, soprattutto, i lavori troppo lenti. Scandalosa la situazione della Palermo-Agrigento e degli ultimi tratti della Agrigento-Caltanissetta, anche se il viceministro Cancelleri promette celerità. Sul campo CAS, le cose non vanno certo meglio, e si registra la improponibile situazione di Messina, con l’infinito lavoro sul viadotto Ritiro. Meglio a Letojanni, dove si lavora più alacremente alla frana che ha investito la A18, ma ci sono voluti 5 anni solo per iniziare. Si lavora più veloci sulla Siracusa-Gela, e quest’anno dovrebbe essere quello buono per aggiungere altri 7 km, tra Rosolini ed Ispica, a quest’arteria iniziata negli anni ’70; resta da riqualificare, ancora, la tratta Noto-Rosolini.

Non vogliamo dimenticare, in questa sede, la condizione spesso penosa della viabilità secondaria, costituita da migliaia di km di ex provinciali, fondamentali per il raggiungimento delle parti più interne del territorio siciliano. Infrastrutture fondamentali sulle quali, forse, si comincia ad assistere ad un minimo di attenzione.

 

Sul piano aeroportuale, poche novità a parte la cosiddetta “continuità territoriale” con gli aeroporti di Comiso e Birgi, ancora troppo lontani dalla continuità con i sistemi di trasporto, soprattutto ferroviari. Quella si, essenziale per essere consentire agli aeroporti di essere competitivi, magari usufruendo di una governance finalmente centralizzata, piuttosto che fare a pugni fra loro per accaparrarsi i viaggiatori.

Sulla portualità, abbiamo assistito ad importanti lavori di restyling del porto di Palermo, ma non possiamo accontentarci della crocieristica. E neanche dei tanti porticcioli turistici progettati un po’ ovunque e rimasti sulla carta. L’idea di puntare tutto sul turismo, portata avanti da 40 anni almeno, ci ha portato al disastro economico attuale, e preferiremmo che i porti diventassero funzionali, oltre che ai passeggeri, anche alle merci. Ma, come sappiamo, senza Ponte sullo Stretto ed infrastrutture intermodali è impensabile che la portualità siciliana esca dall’anonimato in cui si è cacciata, a favore dei porti del nord. A tal proposito, va detto che il Ponte rimane una priorità, sia per le conseguenze positive sul traffico merci, sia per la possibilità di portare finalmente in Sicilia l’Alta Velocità. Purtroppo, rimane un’opera da programmare a lungo termine.

 

Vediamo insieme di stilare, quindi, un elenco delle opere da fare, magari iniziando a realizzarle a partire dal 2021:

STRADE ED AUTOSTRADE

  • Strada Statale Palermo-Agrigento tratto Palermo–Lercara Friddi, riqualificazione con caratteristiche di tracciato tipo B: concludere i lavori ed appaltare la tratta Bagheria-Bolognetta

  • Completamento della tangenziale di Gela

  • Strada Statale 115 – variante Gela-Vittoria–Comiso e riqualificazione Gela-Castelvetrano

  • SS640 Agrigento-Caltanissetta: completamento del 2° tratto dal Km 44+000 allo svincolo con la A 19

  • Ammodernamento della SS121-SS284 Misterbianco-Randazzo: approvare il progetto definitivo ed appaltare i lavori (tipo B Misterbianco-Adrano); avivare i lavori (tipo C Adrano-Bronte)

  • Collegamento autostradale Ragusa–Catania: avviare i lavori

  • Completamento Strada a scorrimento veloce Licodia Eubea–Libertinia – Tronco svincolo Regalsemi – innesto SS 117 bis

  • Completamento riqualificazione Tipo C Statale 117 Gela-S. Stefano di Camastra sull’itinerario “Nord-Sud”: completamento tratta Mistretta-Nicosia ed avvio Nicosia- svincolo Mulinello.

  • Completamento delle manutenzioni straordinarie dei viadotti sulla A19 Palermo-Catania

  • Completamento lavori frana di Letojanni e riapertura carreggiata di monte sulla A18

FERROVIE

  • Passante ferroviario di Palermo: entrata in esercizio del raddoppio Notarbartolo-S.Lorenzo e della stazione di Capaci

  • Raddoppio Castelbuono-Patti: inserimento dell’intervento nel Recovery Plan o altra forma di finanziamento;

  • Raddoppio Catania-Augusta(porto)–Siracusa: inserimento dell’intervento nel Recovery Plan o altra forma di finanziamento;

  • Avvio sull’intero tracciato del raddoppio Catania-Palermo

  • Avvio della velocizzazione ed elettrificazione Palermo-Trapani via Milo

  • Velocizzazione ed elettrificazione Siracusa-Ragusa-Gela -Canicattì

  • Completamento nodo di Catania, approvazione del progetto definitivo

  • Avvio del ripristino Caltagirone-Gela, a complemento dei lavori già appaltati sul ponte di c.da Noce

  • Riqualificazione Circumetnea a scartamento ordinario

  • Avvio progettazione ripristino ferrovia Alcantara-Randazzo per un sistema metropolitano Catania-Taormina-Messina

  • Avvio progettazione linea Vizzini Scalo-Ragusa

  • Avvio progettazione nuova linea Castelvetrano-P. Empedocle

 

INFRASTRUTTURA FONDAMENTALE STRADALE-FERROVIARIA

Ponte sullo Stretto: va riattivato il contratto di appalto in essere e ripresi i lavori entro il 2021, ricorrendo ai fondi del Recovery Plan

AEROPORTI

  • Avvio allungamento pista aeroportuale di Catania Fontanarossa

  • Apertura collegamento ferroviario aeroporto di Catania rete RFI

  • Progettazione collegamento ferroviario per Trapani Birgi

  • Progettazione collegamento ferroviario per Comiso-Pio La Torre