PROVATO IN VENETO IL PRIMO PROTOTIPO DELLA LEVITAZIONE FOTOMAGNETICA PASSIVA
Primi due chilometri su normali binari ferroviari, a soli 70 chilometri orari, ma senza contatto e senza rumore, portando un veicolo di una tonnellata e consumando soltanto un chilowatt. E’ il risultato della prima corsa al mondo del primo prototipo di trasporto a levitazione magnetica applicato a un’infrastruttura esistente, sui binari della ferrovia Adria-Mestre. Un sistema studiato dalla IronLev, azienda hi-tech di Treviso e presentato nell’ambito di LetExpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili di Verona.
Si tratta di una nuova tecnologia chiamata “levitazione ferromagnetica passiva“, che produce un campo con cui il ‘vagone’ viene sospeso su pattini magnetici, mentre due rotelle “afferrano” il profilo del binario, così da evitare scivolamenti o deragliamenti.
Il sistema può funzionare anche su altri dispositivi che scorrono: serramenti, finestre, ascensori, scaffali metallici. Ma può anche essere montata su people mover, metropolitane, treni ad alta velocità, fino a treni Hyperloop. Il vantaggio, enorme rispetto ad altri sistemi a levitazione magnetica, è la possibilità di utilizzare le infrastrutture già esistenti, senza bisogno di costruirne di nuove, su cui i vagoni scorrono grazie al sistema di galleggiamento passivo, non alimentato da corrente; pertanto, non è necessario spendere cifre considerevoli per realizzare una infrastruttura ad hoc.
I prossimi obiettivi prevedono lo sviluppo di un ulteriore carrello motorizzato per arrivare ad un test di un veicolo completo, con pesi che possono arrivare alle 20 tonnellate e velocità che possono arrivare a 200 all’ora. Le prime applicazioni commerciali potranno avvenire nei sistemi di trasporto people-mover in ambito urbano
“Oggi abbiamo dimostrato che il nostro prototipo può essere applicato su larga scala, rivoluzionando il settore dei trasporti su rotaia, grazie alla sua semplicità tecnica, alla versatilità di utilizzo e a costi più contenuti rispetto a sistemi analoghi – ha dichiarato Adriano Girotto, presidente di IronLev – Un grande passo avanti, dunque, rispetto alle tecnologie alternative proposte fino ad oggi, che non hanno avuto un’effettiva applicazione su larga scala a causa di elevati costi, anche energetici, dovuti alla necessità di sviluppare una infrastruttura ad-hoc per consentire il funzionamento del sistema di levitazione. Fondamentale, poi, è l’assenza di rumore di rotolamento e di vibrazioni che rendono la nostra tecnologia la migliore soluzione per applicazioni di trasporto urbano, consentendo la valorizzazione delle aree urbane circostanti”