ADOC SICILIA CHIEDE LA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO TECNICO. POCHI I MIGLIORAMENTI PREVISTI NEL CONTRATTO DI SERVIZIO, A FRONTE DI PREZZI CRESCENTI

 

Con una nota inviata all’ Autorità di Regolazione dei Trasporti, all’ Assessore Alessandro Aricò, alla Presidenza ARS, al Dirigente Generale ed al Dirigente del Servizio 2° del Dipartimento Delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti, l’ASSOCIAZIONE DIFESA ED ORIENTAMENTO DEI CONSUMATORI (ADOC) chiede l’immediata convocazione del tavolo tecnico di confronto fra Regione, Trenitalia, RFI ed i rappresentanti delle Associazioni dei consumatori, dei passeggeri e delle persone a mobilità ridotta, che non viene convocato dal lontano 19 ottobre 2022.

Motivo della richiesta, il nuovo contratto di Servizio tra la Regione siciliana e Trenitalia, entrato in vigore il 1° gennaio 2024 e valido fino a tutto il 2033 che, oltre ad aver causato l’immediato incremento delle tariffe ferroviarie in tutta la Sicilia, prevede poche novità per i prossimi dieci anni. In particolare, ADOC sottolinea che il nuovo Contratto di Servizio:

non prevede un effettivo incremento dell’offerta se non in funzione delle nuove tratte programmate. Per dieci anni niente cambia sulle rimanenti tratte ed in particolare:

  • Nessun incremento della frequenza dei treni sul passante ferroviario di Palermo, ferma ad un treno ogni mezz’ora lungo una linea che conta già 21 stazioni a servizio metropolitano che hanno comportato una spesa di 1,2 miliardi di euro circa.
  • Nessun incremento sull’anello ferroviario di Palermo; qui, peraltro, l’unico incremento, che viene traguardato al 2029, riguarda l’entrata in esercizio della tratta Politeama-Turrisi colonna-Notarbartolo, ma nulla viene aggiunto al servizio per quanto concerne la tratta che entrerà in esercizio nei primi mesi del 2025 (Giachery-Politeama). Il che, a parità di km-treno, in presenza di un aumento della lunghezza della linea (2 km) comporta addirittura una riduzione dei treni lungo la tratta.
  • Nessun incremento lungo la Bicocca-Catania-Fiumefreddo (Passante di Catania) dove permane un orario non cadenzato e rimangono servite da pochissimi treni e ad orari del tutto casuali stazioni centralissime realizzate, con spesa pubblica non indifferente (Picanello, Ognina, Europa) ad uso prettamente metropolitano.
  • Nessun incremento lungo la metroferrovia di Messina, che rimane un sistema servito da treni regionali ad orari non cadenzati, con frequenza inferiore ad un treno/ora e nessuna integrazione con i sistemi di trasporto pubblico messinesi, in particolare quello tranviario che insieme alla ferrovia costituirebbe un asse di mobilità nord-sud di importanza fondamentale per l’intera area messinese.
  • Nessun incremento dell’offerta sulla relazione Palermo-Messina e viceversa nelle ore serali.
  • Nessun cenno all’attuazione dell’integrazione tariffaria nell’area metropolitana di Catania.”

Dolente il tasto del prezzo dei biglietti:

“a fronte di un aumento delle tariffe già vigente dal 1° gennaio 2024, pari al 5%, la pianificazione del nuovo Contratto di servizio prevede uno sbalorditivo incremento del 15% nel 2028, a cui seguiranno ulteriori incrementi, ogni anno, variabili tra il 2 ed il 5% fino al 2033.”

La nota, firmata dal Responsabile Regionale Trasporti, Roberto Di Maria e dal Presidente Regionale Raffaele Tango è stata inviata a tutti gli Organi di stampa. La riportiamo integralmente a QUESTO LINK.