Apprendiamo da Livesicilia la scelta del comune di far ricorso a 49 milioni messi a disposizione dalla regione per finanziare il piano parcheggi legato alle linee tranviarie. Non del tutto, visto che i 49 milioni non sono sufficienti, visto che i parcheggi prescelti ne costano 130: occorrerà quindi ricorrere a risorse private, attraverso il Project Financing.
Per un’Amministrazione che ha fatto dell’allontanamento dal centro delle auto private il suo cavallo di battaglia, i parcheggi “scambiatori” in presenza di linee di trasporto efficienti, servono, eccome. Ma, come suggerisce l’esperienza di tutte le grandi aree urbane, la corretta collocazione dei parcheggi è fondamentale: essi devono essere lontani il più possibile dai punti di arrivo. Soltanto in questo modo risulterà conveniente l’utilizzo del mezzo pubblico, in questo caso il tram, per raggiungere il centro della città. Invece, tra queste collocazioni troviamo aree centralissime come Piazza Giulio Cesare, Piazza Don Bosco, la stazione Notarbartolo e persino Piazzale Ungheria.
Tutte posizioni che comportano flussi di traffico che penetrano troppo all’interno del tessuto urbano, pur in presenza di linee tranviarie che negli stessi punti arrivano dalle periferie. E’ li che occorre posizionare i parcheggi, altro che nelle principali stazioni ferroviarie, già raggiungibili, peraltro, dal Passante ferroviario. Con il fantastico risultato di vedere, ancora una volta, diversi modi di trasporto competere tra loro anzichè cooperare, mantenendo intatto il traffico su gomma nelle aree centrali e ancora troppo basso il tasso di riempimento dei mezzi pubblici.
Per comprendere come la distanza dal centro sia importante per l’utilizzo dei parcheggi, basti pensare che gli esperti pongono tale distanza ad almeno a 10 o anche 20 km. Se la distanza è minore, ed il cittadino è quasi arrivato a destinazione, dovrà parcheggiare, comprare il biglietto ed aspettare il mezzo pubblico: con questa prospettiva, finirà magari col cercare di arrivare in città direttamente. Se invece trovasse la possibilità di interscambio a distanza maggiore, la troverà più convincente e conveniente.
Ma anche i parcheggi più “esterni”, si fa per dire, previsti a servizio della futura rete tranviaria presentano non poche criticità: De Gasperi e Francia in particolare. Stranamente situati in grandi viali non collegati con la circonvallazione. Ricordiamo,a tal proposito, che è appena saltato il collegamento Francia-Nenni previsto dal progetto del Passante ferroviario, mentre non esiste alcuna previsione progettuale per il collegamento con via de Gasperi. Ci chiediamo come potrebbero, gli automobilisti, raggiungere questi parcheggi per poi usufruire del tram in tempi tali da rendere conveniente il trasferimento al mezzo pubblico.
Un accenno merita l’ipotesi del Project Financing, stranamente presa in considerazione dall’amministrazione che mal sopporta, in generale, l’intromissione del privato nella cosa pubblica. Ma si sa, i privati cercano investimenti sicuri, con afflussi garantiti, magari, dalla centralità della posizione: sarà questo il criterio seguito dall’amministrazione che, contraddicendo sè stessa, li ha collocati così centralmente?