Qualche giorno fa, in conferenza stampa al Comune di Palermo ci è stato spiegato che la Metropolitana Automatica Leggera (MAL) è rinviata a tempi migliori perchè sarebbe troppo complicato scavare sotto terra: “lo faccia qualcun altro” erano, più o meno, le parole del sindaco. Ebbene, puntualissimo, ecco il qualcun altro. E non è uno qualsiasi: si tratta del viceministro alle Infrastrutture, il sicilianissimo 5 stelle Cancelleri. Il quale, dimenticando per una volta che il suo Movimento è contrario alle grandi opere, ne propone una che fa impallidire la MAL e che gareggerebbe a buon titolo, per complessità ingegneristica e costi (1,200 miliardi, stima a nostro sommesso avviso ottimistica…) con il tanto avversato Ponte sullo Stretto di Messina (ne abbiamo appena trattato qui: https://www.siciliainprogress.com/…/sicilia-continente-il-t…).

 

L’idea sembrerebbe uno scherzo, anche perchè, finora, abbiamo visto solo poco più che uno schizzo su un foglio di carta, non un vero progetto. Ma già così, sorprende e non poco. Ci sorprende perchè mai avremmo pensato di vedere cambiare così radicalmente orientamento a chi, fino a ieri, non voleva neanche saperne di tunnel e ponti più lunghi di qualche metro. In questo caso siamo a ben 12 chilometri, scavati per buona parte sotto l’alveo marino. E con ingresso sud, ci è sembrato di capire, in pieno parco di Maredolce. Sappiamo già cosa ne penserà il nostro sindaco di cotanta opera (a meno di repentini cambi di opinione similari a quello di Cancelleri) ma ci piacerebbe anche sapere cosa ne pensa l’assessore Catania, tanto attento alla sostenibilità ambientale delle infrastrutture di trasporto cittadine.

 

Valutazioni nel merito? Poche, dal momento che lo schizzo che abbiamo visto ci dice ben poco sulle dimensioni delle gallerie, sugli svincoli, sulle vie di fuga in caso di incendio, etc. Rammentiamo però che progetti mirati a superare lo stesso problema, vale a dire l’attraversamento est-ovest della città, esistono già e sono inspiegabilmente finiti nel cassetto. Ci riferiamo non tanto alla sopraelevata, giustamente considerata invasiva per l’ambito ormai fin troppo urbanizzato che attraverserebbe, ma alla tangenziale ed all’interramento della circonvallazione nel tratto Calatafimi-Lazio. Mentre la prima, su progetto ANAS, è stata praticamente bocciata dall’amministrazione comunale, il secondo è previsto nel PRST, tuttora vigente: qualcuno ha informato il viceministro?

 

A che ci siamo, gli rendiamo noto un altro particolare: il traffico di attraversamento della città è stimato in quota non superiore al 10% del totale che transita sulla circonvallazione. Esiste a tal proposito uno studio molto accurato dell’Università di Palermo, datato 1996 ma ancora attuale, nonchè confermato da studi successivi, che potete leggere qui (esattamente al paragrafo 4 “flussi di attraversamento”: https://b95f5285-3b81-4efd-8201-50f2e093a539.filesusr.com/ugd/fe01d2_0ac842ad236140c58d75b8c3b594526a.pdf ).

 

Prova ne sia che la tangenziale, come l’interramento della circonvallazione, sono stati previsti più che altro in funzione di “gronda” e di distribuzione del traffico; il quale, come sanno tutti i palermitani che abbiano percorso viale Regione Siciliana, piuttosto che attraversare la città interessa maggiormente il collegamento tra i quartieri di sud-est e quelli di nord-ovest, nei due sensi. Una relazione alla quale il megatunnel servirebbe poco e niente anche perchè dotato, a quanto ci sembra, di un solo svincolo all’altezza del Porto. Infrastruttura, quest’ultima, non più destinata alle merci, ormai dirottate a Termini Imerese.

 

Insomma, un’opera costosissima e dalla dubbia utilità che appare ancor più inopportuna in una città che ha già in previsione opere risolutive per il traffico cittadino, e non solo stradali: accennavamo prima alla MAL, che costerebbe molto meno (697 milioni di € se realizzata a totale carico pubblico, addirittura 326 milioni di euro se realizzata in Project Financing) e che favorirebbe molto di più l’utilizzo del mezzo pubblico a discapito dell’auto privata. Una moderna Metropolitana del tutto simile a quella di recentemente inaugurata a Copenaghen, realizzata e gestita da imprese italiane, ma inspiegabilmente messa da parte dall’amministrazione comunale a favore del tram. Un sistema utilissimo per collegare il centro alla periferia della città, ma del tutto inadatto a sopportare i flussi di traffico che ne attraversano il centro, come dimostrato da numerosi studi recenti e passati. La MAL, invece, offrirebbe la capacità adatta ad assorbire questi flussi, ma ha il brutto difetto, pensate un pò, di camminare sottoterra.