Palermo in Progress, all’inizio del nuovo anno, riflette sulle condizioni della mobilità a Palermo e rinnova le proprie proposte per le sfide che attendono imminenti l’amministrazione.

 

Nell’anno appena trascorso abbiamo purtroppo assistito ad un decadimento dei livelli di servizio sulla rete degli autobus ma soprattutto su quella dei tram. Ai disservizi su gomma eravamo abituati, ma quelli relativi al servizio tranviario sono particolarmente scoraggianti, in quanto da sempre abbiamo ritenuto che il sistema su ferro, fiore all’occhiello di AMAT e Comune si regga su equilibri gestionali delicatissimi, di cui i disservizi riscontrati potrebbero rappresentare un preoccupante segnale di malessere. Siamo stati fra i primi a denunciare frequenze dei passaggi che hanno spesso superato, già questa estate, i 50 minuti, per poi scoprire che l’attesa media raggiunge ormai i 20 minuti, alla pari di quella dei bus. Ciò a causa di una incredibile carenza di autisti, dovuta a prepensionamenti e ritardi nelle nuove assunzioni. Nulla, ad ogni modo, si è mosso per incrementare i collegamenti con le periferie.

 

Mentre si rimane ancor in attesa dell’integrazione tariffaria, nessuna novità ci è giunta dall’incredibile situazione dei collegamenti intermodali, a partirà da quelli tra la rete TPL cittadina ed il Passante ferroviario: rimane chiuso il parcheggio a Tommaso Natale come rimane incompleta l’area destinata a parcheggi di via Monti Iblei e l’allargamento della strada stessa, atteso per il mese in corso. Intanto, si sta ancora lavorando ai nuovi parcheggi a San Lorenzo in aree RFI, mentre quelli qui disponibili sono stati messi a disposizione dopo le nostre denunce.

 

Per quanto concerne il passante ferroviario, dopo 14 mesi di esercizio non si è ancora incrementata l’offerta di trasporto, ferma ancora a due corse orarie. I tempi di percorrenza, d’altro canto, appaiono eccessivi, come abbiamo dimostrato in un nostro apposito rilevamento. Le piste ciclabili appaiono ancora insufficienti, mentre quelle esistenti rimangono pericolose e spesso occupate da autovetture che, evidentemente, non vengono sanzionate. La presenza dei vigili urbani nelle strade è visibilmente carente, con le conseguenze comprensibili su circolazione e sosta selvaggia. La ZTL, sulla cui istituzione siamo per principio favorevoli, crea non pochi disagi ai residenti, soprattutto perché non è stato rafforzato a dovere il servizio pubblico; anche per questo non ci convince la sua estensione alle ore notturne. Così come non ci è sembrato opportuno il doppio senso in via Roma, dove alla cancellazione delle corsie riservate per gli autobus ed alla totale assenza di piste ciclabili, si aggiunge il problema delle svolte a sinistra. Nulla di concreto è stato fatto per la Circonvallazione, nonostante i proclami

Per quanto riguarda l’anno in corso, speriamo di vedere finalmente gestita la mobilità attuate alcune importanti iniziative a breve termine, mentre almeno ci spettiamo l’avvio di quelle a lungo termine. Abbiamo stilato un breve elenco:

 

1) Istituzione del biglietto unico. Inconcepibile che uno strumento tanto banale quanto essenziale, presente in ogni metropoli del mondo, sia vietato agli utenti del trasporto pubblico palermitano, costretti spesso a pagare ogni spostamento due volte a due enti diversi.

2) Revisione delle linee bus al fine di migliorare i collegamenti tra il Passante e gli altri modi di trasporto, con particolare riferimento alle stazioni più esterne attraverso nuove fermate sulle linee esistenti che transitano a pochi metri dalle stazioni ferroviarie (ad esempio Sferracavallo, linea 88 e Tommaso Natale, linea 614).

3) Presa in consegna del parcheggio di Tommaso Natale, insieme alle vie di comunicazione a fregio della stazione.

4) Completamento dei lavori sulle aree in superficie ex sedime ferroviario, nelle aree attigue a via Monti Iblei e a San Lorenzo, secondo le previsioni progettuali RFI, con l’attivazione dei relativi parcheggi.

5) Ripristino dei tempi di attesa previsti originariamente sulle linee tranviarie, con particolare riferimento alla linea 1 (5’); sulle altre linee l’attesa minima non deve superare i 10’

6) Rafforzamento delle linee bus 101, per la quale si rende necessaria la frequenza di un bus ogni 3’, nonché del 102, asse di collegamento essenziale tra le principali stazioni ferroviarie ed il centro.

7) Ripristino dei collegamenti bus con le periferie, anche notturni; in particolare, revisione della linea bus 675.

8) Inserimento del progetto della MAL nelle richieste di finanziamento di infrastrutture di mobilità, a partire dall’avviso n° 2 del MIT, entro la scadenza di giugno 2020.

9) Sistemazione a tre corsie, nonchè adeguamento dell’illuminazione della Circonvallazione.

10) Realizzazione di sovrapassi provvisori ed eliminazione dei semafori di piazzale Giotto e via Perpignano sulla Circonvallazione; progettazione di un nuovo sovrapasso all’altezza di piazzale Giotto

11) Definizione delle gare per l’affidamento della revisione del progetto esecutivo del raddoppio del Ponte Corleone e della progettazione definitiva ed esecutiva dello svincolo Perpignano;

 

Per il lungo periodo, quanto meno predisporre gli atti relativi ad importanti interventi quali:

 

1) progettazione dell’interramento del tratto centrale della Circonvallazione Calatafimi-Einstein;

2) definizione della progettazione per l’asse “radiale” stradale Piazza Generale Di Maria-Policlinico;

3) inserimento in PRG e progettazione di fattibilità di una vera Tangenziale, a nostro avviso arteria indispensabile a ricucire l’area metropolitana;

4) Avvio della pianificazione di un sistema di parcheggi scambiatori da realizzare in periferia ovvero esterni all’area urbana, anche in concerto con la programmazione della Città Metropolitana, nell’ambito del futuro PMS;

 

Per quanto concerne quest’ultimo punto, appare sbagliata e dannosa la scelta di ubicare altri 2500 posti auto in pieno centro cittadino, come previsto dal PUMS e dal progetto di estensione della rete tranviaria. A nostro avviso occorre revisionare adeguatamente il PUMS che reputiamo carente e troppo orientato a favore di un solo modo di trasporto, quello tranviario. Ci auguriamo (anche se sappiamo che difficilmente il nostro consiglio sarà seguito) la riduzione del progetto di estensione tranviaria, eliminando la linee A, troppo impattante ed insufficiente in termini di offerta, ma anche le linee E e G, perché sovradimensionate rispetto alla domanda esistente.

 

Per finire, oltre che una programmazione più equilibrata degli interventi infrastrutturali, è imprescindibile la creazione di un sistema di gestione complessivo del sistema, che vada dalle piste ciclabili al trasporto ferroviario. Occorre agire su tutti i modi del TPL garantendo l’efficienza, la regolarità e l’attrattività per l’utenza che soltanto il perfetto coordinamento su larga scala può garantire. Gli esempi in tal senso esistono e sono tutti orientati verso l’affidamento ad un gestore che operi in ambito quanto meno metropolitano: un soggetto pubblico, creato appositamente coinvolge

ndo i diversi attori del TPL, ovvero, perché no, uno privato, scelto sul mercato attraverso una procedura pubblica che si basi su un solido schema di contratto di servizio.