UN BIVIO FERROVIARIO IN PIENO CENTRO? SI, E’ A PALERMO…
Si chiamava “Bivio Madonna dell’Orto” e si trovava poco lontano il passaggio a livello di corso Camillo Finocchiaro Aprile. Si, a due passi dal Palazzo di Giustizia e dai ruderi delle mura aragonesi.
Sembra incredibile, ma da questo bivio passavano da una parte i treni diretti al Porto, dall’altra quelli diretti a Trapani. Ma quest’ultima linea arrivò qui molti anni dopo, esattamente nel 1891, venendo a formare quella che, per sommi capi, è la traccia dell’attuale passante ferroviario, poi in seguito interrato e raddoppiato. una linea che conosciamo molto bene, per aver realizzato un accurato studio pubblicato da “La Tecnica Professionale”. Qui un filmato con la partecipazione ad una nota trasmissione palermitana.
La linea verso il Porto passava da qui sin dal 15 settembre 1874, quando venne inaugurato l’itinerario che, dalla stazione centrale, ai tempi situata più a monte della collocazione attuale, in via del Secco, superava per due volte la valle del fiume Oreto, si immetteva in trincea dal passaggio a livello di via del Vespro fino al piazza Indipendenza.
Da qui, con una breve galleria la linea sottopassava il bastione di Palazzo reale e attraversava il cortile cascino, quindi superava con un passaggio a livello via D’Ossuna e, appunto, corso Finocchiaro Aprile. A questo punto la linea ricominciava a scendere lentamente, incurvandosi verso il porto e superando tutta l’area, ai tempi non edificata ed interessata nel 1891 dall’Esposizione Nazionale, compresa tra via Dante, via Sammartino e via Libertà.
Superata quest’ultima con un ardito sottopasso in diagonale rispetto all’asse stradale, la linea perveniva al Porto perpendicolarmente alle banchine, all’altezza dell’attuale Piazza della Pace, in quello che allora era il piano dell’Ucciardone.
Nel 1875, realizzata la linea verso Trapani che si attestava a Lolli, si sentì la necessità di collegarla alla stazione centrale. Si pensò quindi ad un tracciato che si innestasse con la linea per il porto e lo si realizzò, con un andamento a doppia S che vi perveniva proprio nel punto inquadrato in figura: bivio Madonna dell’Orto. Con tanto di cabina di controllo tuttora miracolosamente conservata.
Una cabina rimasta in attività fino al 1 giugno 1957, quando la linea verso il Porto venne soppressa e sostituita con la linea in buona parte in galleria che adesso costituisce il cosiddetto Anello ferroviario, da Notarbartolo (allora ne esisteva solo il trincerone, la stazione venne inaugurate solo nel 1974) al nuovo scalo di Sampolo (dove oggi si trova la stazione Fiera) e da qui tramite un raccordo in trincea (dove adesso è situata la fermata Giachery) fino al Porto.
Curiosità: le progressive chilometriche dell’attuale passante, nonchè della ferrovia verso Trapani, via Milo e via Castelvetrano, hanno tuttora origine proprio in questo punto, che rappresenta pertanto il km 0+000.
Le architetture dell’edificio, come è facile percepire, sono tipicamente ferroviarie. La cabina consentiva di manovrare lo scambio qui situato che consentiva di instradare il treno verso una o l’altra direzione e di controllare la marcia dei convogli.



