Strano mondo, quello del web, dove, di tanto in tanto, si assiste ad eventi sorprendenti. Ad esempio succede che qualcuno scriva ad un assessore poco avvezzo al dialogo e molto allo scontro verbale. E che costui, insolitamente, risponda senza citare Goebbels.
Abbiamo ad esempio assistito ad un recente scambio di note, rigorosamente pubbliche, riguardante la MAL. Su quest’Opera, come è risaputo, l’amministrazione comunale ha sempre manifestato una certa “tiepidezza”, se non proprio avversione.
L’assessore al ramo, tramite questo grazioso scambio epistolare, ci informa della presentazione della domanda di finanziamento, che avverrà a giugno 2020 nell’ambito del nuovo avviso del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che metterà a disposizione 2,3 miliardi di € per tutta Italia. Prima però, secondo quanto leggiamo, occorrerà adeguare il progetto preliminare della MAL, già redatto ed approvato nel 2014, per poter presentare l’istanza al Ministero.
Per chi non avesse mai letto il bando ministeriale, compresi “addendum” ed appendici varie, la cosa potrebbe persino essere credibile. Peccato che il bando non chieda affatto di adeguare i progetti da finanziare, ma semplicemente di compilare alcune schede tecniche previste al suo interno. Le quali, come abbiamo già spiegato, servono a dimostrare la sostenibilità del progetto e la sua convenienza rispetto ad altre alternative: roba piuttosto impegnativa. In pratica, occorre effettuare uno studio comparato tra il sistema proposto e tutte le possibili alternative, compilando tabelle di confronto molto complesse e severe, che prevedono una preventiva analisi dei flussi di traffico.
Esattamente la stessa cosa che è stata fatta (o meglio: dovrebbe essere stata fatta) a corredo dell’ultima richiesta di finanziamento avanzata dal Comune, nell’ambito del precedente, analogo avviso con scadenza 31/12/2018, per realizzare le linee D, E,F e G del tram. Ricorderete anche che il finanziamento in quel caso non venne accordato, proprio a causa delle carenze riscontrate in questa documentazione (come abbiamo spiegato qui).
E pensare che qualcuno, mesi fa, aveva scritto sul web che l’istanza aveva superato la prima fase di valutazione, quando, invece, sappiamo che la stessa era già stata respinta la scorsa estate, come riportato nella Relazione a conclusione delle istruttorie sulle istanze, redatta della Direzione Generale del Ministero in data 7 agosto 2019. Gente poco informata, evidentemente, se non buggerata da informatori farlocchi.
Per noi che abbiamo letto il bando ministeriale, ed abbiamo le competenze tecniche per comprenderlo, è facile prevedere una enorme mole di lavoro e specifiche e qualificate competenze, che probabilmente non sono state messe in campo per la redazione dell’istanza relativa al tram, di cui sopra. In tal senso, concordiamo con l’assessore circa la necessità di corredare la domanda di analisi approfondite, redatte da professionisti specializzati.
Ad ogni modo, incidentalmente, prendiamo atto con piacere che:
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l’amministrazione, e l’assessore per essa, ha compreso le motivazioni dell’esclusione della città dal finanziamento per le linee tranviarie di cui al Decreto Ministeriale dello scorso dicembre, in un primo tempo persino negata;
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conseguentemente a ciò, si sta attrezzando per correre ai ripari, evitando un’altra figuraccia;
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le proposte di Palermo in Progress, avanzate ad inizio dell’anno (vedasi il punto 8 qui), quando ci siamo rivolti ai nostri lettori, nonché cittadini e principali interlocutori di questa pagina, sono state condivise e fatte proprie da altri soggetti che si sono conseguentemente attivati;
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la nostra pagina svolge, tra le altre cose, un ruolo di stimolo nei confronti delle iniziative altrui: non ricordiamo altri scambi epistolari pubblici da parte dei soggetti di cui sopra, tanto meno a favore della MAL, che costoro avevano da tempo dimenticata a favore di un entusiastico sostegno al progetto tram (sarebbe meglio dire: “tuttotram”) del Comune;
Rincuorati da queste considerazioni, ed incoraggiati a procedere facendo sempre meglio su questa strada, speriamo che, almeno questa volta, l’esito dell’istanza di finanziamento sia positivo. Sarebbe, viceversa, una grossa delusione per noi e per i cittadini se le affermazioni dell’assessore si rivelassero un comodo alibi, del tipo “abbiamo provato ma non abbiamo trovato le risorse per adeguare il progetto…”. Pardon, per “redigere la documentazione necessaria”.