L’acquazzone di ieri pomeriggio è bastato a trasformare la città di Palermo in un groviglio di fiumi in piena. Il filmato agghiacciante che potete vedere a corredo di questo articolo ci è giunto poco fa da Francesco, che ringraziamo. Diremmo immagini incredibili, se non fossimo abituati a certe scene in città: è stato girato nella zona di via Serradifalco, nel pieno centro di Palermo. Peggio, molto peggio sono andate le cose sulla Circonvallazione, dove si contano due morti, marito e moglie, rimasti intrappolati nella loro auto in un sottopasso.
Naturalmente, fatta salva l’eccezionalità dell’evento, le domande sorgono spontanee:
1) Viste le esperienze del passato, era proprio così difficile prevedere l’allagamento di tutti i sottopassi della circonvallazione?
2) In che condizioni erano caditoie, tombini e vasche di raccolta, e quando è stata effettuata l’ultima manutenzione del sistema di smaltimento delle acque meteoriche?
3) Esistono ancora in città i Vigili Urbani? Non era il caso di mobilitarli, in massa, per deviare il traffico dalle strade a rischio? O forse, come avviene annualmente per gli autisti AMAT, le ferie estive ne hanno ridotto la già scarsa presenza nelle strade cittadine?
4) Come mai non era stata diramata l’allerta meteo, ovvero soltanto una generica segnalazione in “giallo” appena ad est di Palermo?
Naturalmente, al Comune si difendono proprio facendo leva su quest’ultimo aspetto. … Ma conoscendo la condizione delle strade palermitane, che si allagano anche per fenomeni molto meno intensi, non era proprio il caso di porre in essere un surplus di attenzione?
Ultima considerazione. Chissà se questo evento tragico meriti la dichiarazione dello stato di “calamità naturale”, riconosciuto spesso a volentieri anche a chi ha subito una pioggerella, in giro per l’Italia. Meglio se verso nord…
Ringraziamo Paolo per le foto seguenti, riprese in serata dallo svincolo di viale Lazio.