Dopo un iter durato oltre 15 mesi. il progetto definitivo della riqualificazione della Alcamo diramazione-Trapani via Milo e dell’elettrificazione della tratta Cinisi-Alcamo dir.ne-Trapani, già interamente finanziato, ha ricevuto l’indispensabile parere del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
In tal senso, facciamo chiarezza rispetto ad informazioni inesatte diffuse dalla solita pagina web che fa finta di essere specializzata in materia: il Decreto appena emesso, datato 23 dicembre 2020, attiene al Dirigente della Divisione V del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e ratifica il parere emesso lo scorso 11 dicembre (n° 127) dalla Commissione Tecnica per la Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS. Questa Commissione doveva valutare la necessità, o meno, di avviare la procedura di Valutazione di Impatto ambientale e Valutazione Ambientale Strategica; come ricorderete, a settembre aveva richiesto integrazioni relative, soprattutto, all’elettrificazione della linea, un intervento aggiunto in un secondo momento su richiesta della Regione Siciliana. Il parere stabilisce, fortunatamente, che non è necessario attivare la VIA-VAS, e prescrive alcuni adempimenti (in 6 punti) a cui bisogna ottemperare in fase esecutiva e di progettazione: si tratta, in sintesi, di prescrizioni riguardanti il monitoraggio dell’impatto delle opere sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda l’aspetto acustico e le conseguenza sull’avifauna. Adesso il Decreto andrà a sua volta vistato dal titolare del Ministero, Sergio Costa. Un passaggio formale che non richiederà che qualche giorno.
Tuttavia, a differenza di quanto abbiamo letto, non sarà certo facile “bandire l’appalto” entro il 2021: il progetto dell’intervento, infatti, deve ancora acquisire tutti i visti degli enti territorialmente competenti per essere definitivamente approvato. Per acquisire questi pareri il più velocemente possibile occorre indire la Conferenza dei Servizi, compito che attiene al Responsabile Unico del Procedimento (RUP) di RFI. Soltanto a pareri acquisiti e conferenza chiusa con l’approvazione del progetto definitivo, si potrà indire la gara di appalto, che prevederà la redazione del progetto esecutivo e la realizzazione dei lavori. Pertanto, anche se questi ultimi venissero aggiudicati entro l’anno prossimo, difficilmente la posa della prima pietra avrà luogo prima del 2022.
L’appalto sarà aggiudicato mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa: in questi casi, il lavoro non viene aggiudicato a chi si impegna ad eseguirlo ad un costo minore (massimo ribasso) ma a chi riceve il maggior punteggio, secondo criteri che attengono, oltre al ribasso, anche alle modalità di esecuzione, al minor impatto ambientale, al miglioramento delle opere ed al tempo di esecuzione. Un modo per evitare la corsa al ribasso che, molto spesso, ha comportato nell’esecuzione di Opere Pubbliche il ricorso a varianti o, peggio, il fallimento dell’impresa esecutrice.
In questo senso, speriamo che in sede di gara si ottenga una riduzione dei tempi di esecuzione, che il progetto fissa in 1069 giorni: praticamente 3 anni! La speranza, quindi, è di vedere le opere concluse ed attivate entro il 2025. A quel punto sarà possibile arrivare a Trapani da Palermo con moderni convogli a trazione elettrica in un’ora e mezza, invece delle oltre 4 ore necessarie oggi per raggiungere il capoluogo più occidentale dell’isola via Castelvetrano (195 km anzichè 120).
Come dicevamo, l’intervento è completamente finanziato, sia per quanto riguarda le opere civili (144 milioni di euro) che per quanto riguarda l’elettrificazione (72 milioni). Trovate tutti i particolari nel nostro precedente articolo, dove riepiloghiamo le caratteristiche dell’intervento.