Dopo il “forfait” del consorzio di imprese SIS, per il recesso contrattuale chiesto dallo stesso Contraente Generale, all’interno del passante ferroviario di Palermo sono iniziati i lavori di completamento della galleria dispari a cura della nuova impresa subentrante, la FIDEP s.r.l. già in accordo quadro con RFI.

 

I lavori attualmente in corso consistono nella sistemazione della platea di fondo della galleria, fino alla quota di posa del ballast. Completate queste opere, si passerà all’impiantistica ed all’armamento del binario. La galleria è strutturalmente completa, essendo stata realizzata l’ultima delle opere civili che la compongono: il tratto di galleria corrispondente al pozzo di estrazione della TBM che ne ha scavato 2.133 m. dalla stazione Notarbartolo a via Belgio.

Allo stato attuale, quindi, SIS ha praticamente lasciato il cantiere, ad eccezione dei lavori, di piccola entità, per la sistemazione della via Monti Iblei, il cui sedime interessa in parte il solettone della galleria nel tratto Belgio-Francia.

 

Cosa succederà adesso? I lavori sopra accennati sono finalizzati alla messa in esercizio, nel più breve tempo possibile, della galleria che ospita il binario dispari. In tal modo, sarà completato il raddoppio della linea da Notarbartolo a San Lorenzo, lasciando a semplice binario soltanto la tratta Orleans-Notarbartolo: soltanto 2,75 chilometri su 35,6 quanti ne misura l’intera linea da Palermo Centrale a Punta Raisi.

 

In questa tratta, però, ricade la galleria interessata dalla sorpresa geologica situata sotto vicolo Bernava. In questo punto insistono 5 palazzine pericolanti a causa delle opere effettuate in sotterraneo già evacuate e puntellate. Il progetto di completamento in variante per il superamento della criticità sotterranea, prevede il loro abbattimento e la realizzazione della galleria “a cielo aperto”. Un lavoro che, per gli accordi di recesso, SIS non ha voluto prendersi in carico; in cambio, RFI aveva chiesto almeno l’abbattimento delle palazzine, per ovvi motivi di sicurezza in fase di avvio delle opere in variante, da affidare ad altra impresa. Poichè, ad oggi, questo abbattimento non è stato effettuato, ci troviamo di fronte ad un grosso problema, perchè, con tutta evidenza, SIS ha pensato bene di evitare anche questo gravoso compito. Il contenzioso con RFI, per questo ed altri aspetti, è inevitabile.

 

Per il resto, mentre si lavora al completamento della stazione di Capaci, rimangono in sospeso altre 3 stazioni:

  1. Papireto, non distante da vicolo Bernava e strettamente legata alle opere di completamento della galleria in questo tratto. Esiste, però, la possibilità di aprire la stazione sul solo binario pari, già attivo.

  2. Lazio, tra Notarbartolo e De Gasperi, il cui stato di avanzamento è 0, su entrambi i binari! Tempi sicuramente lunghi ed importo considerevole delle opere necessarie, quasi completamente in sotterraneo.

  3. De Gasperi/Belgio, pronta lato pari, strutturalmente non completa (avanzamento stimabile nel 60%) lato dispari; in questo caso, mancando proprio i locali tecnici, è impensabile un’attivazione anche parziale sul binario già attivo.

In tutti e tre i casi, l’importo dei lavori da compiere è tale da rendere impraticabile la soluzione escogitata da RFI per il completamento della galleria dispari Notarbartolo-Belgio e della stazione di Capaci: il ricorso ad imprese contrattualizzate in “accordo quadro”. Un sistema di affidamento “aperto” ad imprese specializzate che consente di ordinare loro i lavori necessari all’interno delle categorie di opere previste in appalto. Nei casi di cui sopra occorrerà affidare i lavori con nuovo appalto sulla base dei relativi progetti esecutivi: i tempi, certamente, saranno più lunghi. Nessun problema, invece, per la copertura finanziaria come assicurato più volte da RFI.

 

Nota positiva: nonostante queste difficoltà, il servizio sul passante, che è funzionante, ben frequentato e consente, ad esempio, di collegare la stazione centrale all’aeroporto Falcone-Borsellino in 55 minuti, può essere ulteriormente potenziato. Si può passare, infatti, dagli attuali 2 treni l’ora per senso di marcia a 4, nonostante la breve tratta a binario unico che, in teoria, consentirebbe tecnicamente di arrivare a 5 se non addirittura 6 treni per senso di marcia ogni ora. In questo caso occorre che Trenitalia e la Regione (responsabile per il Trasporto Pubblico Locale) facciano la loro parte, magari attivando i tanto agognati treni Termini Imerese-Punta Raisi: entrerebbe in tal caso in esercizio la stazione Maredolce, completa ma inutilizzata da 3 anni. Un periodo in cui, purtroppo, i vandali non sono rimasti a guardare…

Via Monti Iblei, lavori sul’estradosso del solettone della galleria Belgio-Francia

Vista panoramica della stazione Papireto in via Imera

Lavori alle discenderie della stazione di Capaci