A proposito delle tanto contestate piste ciclabili di Palermo, parlano da sole le immagini che vi proponiamo. Queste nuove infrastrutture, infatti, tra zig-zag ad evitare gli avvallamenti, dissuasori improbabili, tombini sporgenti, stalli per parcheggi realizzati quasi al centro della strada, riduzione delle corsie per il deflusso, hanno suscitato una mezza sommossa popolare, sul web e non solo.
Oggi si pronuncia l’assessore al ramo, contestatissimo, rilasciando un’ intervista ad un noto quotidiano. Diciamolo subito: quanto asserito dall’assessore non ci convince affatto. Molti sono gli interrogativi che rimangono senza risposta, a proposito di questo intervento che, nonostante sia stato realizzato in un periodo di scarso traffico, ha ugualmente paralizzato la circolazione veicolare in città. Così come tante sono le “inesattezze” e le dichiarazioni inspiegabili ed inspiegabilmente lasciate cadere dall’intervistatore. Ad esempio:
1- Non abbiamo compreso come possa divenire “non percepibile” l’ormai leggendario “zigzag” di via Leopardi, all’altezza di villa Sperlinga, a lavori ultimati. Magia, o cosa?
2- Sapendo che gli “archetti”, da chi scrive scambiati per dissuasori, in corrispondenza dello zigzag servono a parcheggiare le bici, per le dimensioni degli stessi, ci chiediamo a quali bici si riferisca l’assessore… Versione under 5, rotelle comprese? E noi che avevamo pensato che fossero li per evitare la pavimentazione sconnessa dalle radici degli alberi…. Speriamo almeno di non dover aspettare che il primo ciclista ci finisca contro, per capire che sono pericolosi.
3-Togliere spazio alle automobili, ma come? Se elimini una corsia di marcia per realizzarvi nuovi parcheggi, lo spazio per le autovetture rimane identico; in compenso, si riduce di tantissimo la qualità del deflusso veicolare, perchè hai ridotto lo spazio per le auto in transito, lasciando spessissimo una sola corsia disponibile in arterie fondamentali per l’intera maglia viaria cittadina. Con gli immaginabili problemi per la sicurezza, dal momento che il passeggero in uscita dall’auto in sosta finisce in mezzo all’unica corsia di marcia.
4-Se quest’ultimo aspetto è un disincentivo all’uso dell’automobile, con quali mezzi pubblici dovrebbero viaggiare gli ex automobilisti atteso che:
4a-non abbiamo una metropolitana, a causa della rinuncia a presentare domanda di finanziamento per la MAL pur in possesso di un progetto approvato nel lontano 2010.
4b-l’estensione della rete tranviaria, ammesso che serva a qualcosa, è ancora di là da venire, sempre che si riesca a superare i rilievi di non poco conto posti dal MIT o si riesca a rientrare nella tempistica del Patto per Palermo.
4c-i bus (per rimanere all’attualità) viaggiano in numero irrisorio, essendo ridotti a 135 unità, se va bene, al giorno, che si riducono ulteriormente a 70 (meno di Bolzano, dove per 100.000 anime ne circolano 97) nel pomeriggio (dati provenienti da AMAT relativi al mese di agosto pubblicati su questo sito) rispetto ai già pochi 170 previsti.
5- se vogliamo che le auto non arrivino al centro, cosa sacrosanta, perchè non aprire parcheggi scambiatori pronti e funzionanti come quello di Tommaso Natale (da quasi 2 anni), circa 200 posti, collegato da una parte al passante ferroviario, dall’altra alla circonvallazione ed all’autostrada? O sfruttare meglio quelli esistenti, ad esempio in piazzale Giotto incrementando le linee di bus (cosa possibile superando i problemi di cui la punto precedente…) o al Forum, direttamente collegato alla fermata Roccella del passante?
6- a proposito di Passante ferroviario, qualcuno si sta occupando di distribuire il biglietto unico integrato, con tutti i suoi limiti, o di estenderlo oltre Sferracavallo?
7- sempre a proposito di Passante, che ne pensa l’assessore di interfacciarsi con il suo omologo regionale per incrementare, finalmente, la frequenza dei treni da 2 a 4 treni ora per direzione, cosa tecnicamente già possibile con l’attuale configurazione della linea?
Potremmo continuare anche più nello specifico, chiedendoci magari come mai le piste ciclabili non siano dotate (almeno per il momento…) di robusti cordoli lato strada e non siano colorate come si dovrebbe per marcarne la differenza con le altre superfici viabili. Oppure ricordare all’assessore che le strade servono anche a far defluire il trasporto delle merci verso gli esercizi commerciali, e non possono essere dimezzate di larghezza dall’oggi al domani. Non lo diciamo noi, lo prevede un PGTU che, ipotizziamo, nessuno avrà nè consultato nè, tanto meno, modificato in previsione degli interventi in essere.
In ultimo, una cosa l’assessore Catania ha dimenticato. Di ringraziarci. Per cosa? Per aver suggerito il 29 luglio scorso un intervento minimo da compiere immediatamente: l’eliminazione degli stalli “a correre” per le auto (peraltro a pagamento…) affiancati, lato strada, alle piste ciclabili (vedi filmato). Intervento realizzato dal Comune pochi giorni or sono, quando solerti operai hanno cancellato, di corsa, gli stalli colorati in azzurro.
Nella stessa occasione, senza complicati calcoli e complesse analisi trasportistiche, abbiamo suggerito tutto il resto (colorazione delle piste, cordoli…) semplicemente osservando la situazione sul posto. Chissà se, anche in questo caso, l’assessore seguirà il nostro consiglio, gratuito e spassionato.
Per i mancati ringraziamenti, ce ne faremo una ragione.