IL GEOLOGO BRUNO COPAT, CHE HA LAVORATO AL PROGETTO DEFINITIVO DEL PONTE SULLO STRETTO, CI SPIEGA QUANTI E QUALI STUDI GEOLOGICI HANNO GIA’ INTERESSATO L’AREA IN CUI RICADE L’OPERA

Riceviamo e pubblichiamo volentieri l’intervento del Dott. Bruno Copat a commento della recentissima notizia relativa alla convenzione tra la Presidenza della Regione Siciliana e la Regione Calabria per la stesura della “Carta geologica” dello stretto di Messina, esattamente nell’area interessata alla costruzione del Ponte. Una nota che chiarisce come lo studio da redigere, che molti organi di stampa hanno presentato come una iniziativa risolutiva per la costruzione del Ponte, sia stata preceduta da una grande mole di studi fra i quali proprio quelli realizzati durante la progettazione definitiva dell’opera, molto più approfonditi. La realizzazione del Ponte (QUI il nostro tutorial), quindi, può fare tranquillamente a meno della redigenda carta geologica.


E’ stata recentemente pubblicizzata la convenzione tra gli istituti di geologia delle università siciliane e calabresi per la realizzazione “Foglio Villa San Giovanni” nel contesto del progetto della “Carta geologica nazionale”. Si tratta dello studio geologico dell’area delimitata dal foglio n.588, alla scala 1:50.000, di 649 chilometri quadrati, per la maggior parte nella piattaforma continentale, “interessata dalla costruzione del Ponte sullo Stretto”.

Il progetto CARG nazionale prende avvio dalla legge n. 183 del 18/5/89 che contiene le “norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” e recepisce l’esigenza di una cartografia geologica e geotematica capace di costituire una valida documentazione scientifica per la conoscenza del territorio; per la prima volta tale termine viene esteso alla piattaforma continentale che, anche dal punto di vista delle attività antropiche, è ormai da considerare di rilevanza pari a quella delle terre emerse.

La “Deliberazione CIPE” del 3 agosto 1990, nel definire gli obiettivi del progetto CARG, prevede quindi l’estensione delle aree da cartografare nella nuova carta geologica alla scala 1:50.000 alla piattaforma continentale antistante le coste italiane, di cui si riconosce l’importanza per la tutela e la corretta gestione del territorio costiero.

La realizzazione coordinata dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, prevede lo stanziamento di una somma di 650 mila euro che sarà destinata alle Università, una delle motivazioni che ha dato l’impulso al provvedimento per elaborare il foglio n.588, e che “Il documento costituirà un elemento di estrema importanza nella fase preliminare della realizzazione del ponte, in relazione soprattutto alla situazione sismica dell’area dello Stretto”

Dalla firma della convenzione e la consegna dell’elaborato è previsto in un periodo di quattro anni presumibilmente 2027. E’ chiaro che a quel momento, se tutto procederà secondo la road map prevista, il progetto esecutivo del ponte sarà approvato, ed i cantieri saranno aperti.

La carta geologica d’Italia è strutturata in fogli alla scala 1:50.000 per tutto il territorio nazionale, con ben 652 fogli.

Per la regione Sicilia, allo stato risulta scoperto in foglio n. 588, il foglio Villa San Giovanni, comprende la parte nord di Messina con pochi chilometri quadrati, confinante a sud con foglio Messina-Reggio Calabria, foglio n. 601.

Tuttavia allo stato attuale l’area dello Stretto è coperta da ben 6 carte geologiche.  E’ evidente che non si poteva predisporre il progetto definitivo del ponte senza una consistente e dettagliata valutazione geologica, sismica e geotecnica dei luoghi.

La storia della cartografia geologica dello stretto inizia dal  1870 e si conclude ai giorni nostri.

La prima storica carta geologica è del SEGUENZA G. (1873) – Contribuzione alla geologia della Provincia di Messina: Breve nota intorno alle formazioni primarie e secondarie. Bull. R. Com. Geol., 47 pp.  Redatta alla scala 1:25.000 e corredata da un profilo geologico dello stretto(fig.2). Il lavoro scientifico, fu premiato con menzione all’esposizione di Parigi. “Per il dettaglio e la chiarezza dell’interpretazione della zona dello Stretto di Messina”

In tempi più recenti, con un atto di grande lungimiranza e prospettiva nell’immaginare  lo sviluppo dell’Isola di Sicilia, la Regione  Siciliana, nel  1961 stanzia oltre 100 milioni di lire e  affida alla Fondazione Lerici e al prof. Enzo Beneo, direttore del Servizio Geologico d’Italia la realizzazione di una carta geologica dello Stretto, alla scala 1:25.000, compilata dai Prof.ri  S. Motta, A. Jacobacci e A. Malatesta, con rilievo a terra nelle due sponde di  circa 350 Km2 in oltre un anno di lavoro sul campo. Questo pregevole lavoro rimane il caposaldo di tutte le ricerche  geologiche successive.

Alcuni anni dopo, su iniziativa del della Gruppo Ponte Messina, anni 1974-1976, nell’ambito di una molteplicità di relazioni specialistiche confluite poi nel convegno tenutesi a Roma il 5-6 luglio del 1978 all’ Accademia dei Lincei, viene commissionata la redazione della geologia delle aree Stretto, comprendente le due sponde con più di 450 km2 di rilevamento alla scala 1:10.000. realizzata dall’Istituto di Geologia di Catania, diretto dal Prof. L. Ogniben e sul campo, il Prof.  Livio Vezzani, il dr. Pietro Carveni e il dr. Bruno Copat. La relazione geologica e la cartografia, con la supervisione del Prof. Selli, sono state successivamente trasferite alla Società stretto di Messina. Per la prima volta si consce nel dettaglio la conformazione batimetrica e litologica dei fondali dello stretto ed in particolare della Sella.

Altra cartografia viene elaborata per il Progetto preliminare Società Stretto di Messina, 1992 carte geologiche di dettaglio Prof. Carlo Bosi e Prof. Livio Vezzani

Nel 1994, Dr. Gargano Carmelo pubblica la Carta geologica di Messina e del settore nord-orientale dei Monti Peloritani. Direzione F. Lentini, scala 1:25.000, S.EL.CA., Firenze

Nel 2000 Lentini, F. pubblica Carta Geologica della Provincia di Messina, scala 1:50.000, S.EL.CA. Ed.,Firenze.

Per ultimo, anno 2010-2011, nelle aree interessate al progetto definitivo la cartografia geologica, si arricchisce di nuove e più ampia documentazione a varie scale grafiche, con l’ausilio indispensabile di 400 tra sondaggi geologici geognostici sismici che sin qui erano a disposizione dei relatori. Le carte sono redatte dal Prof. Fabio Lentini, Dr. Bruno Copat, Prof.ssa. Serafina Carbone e Prof.ssa Francesca Bozzano e Prof. Vincenzo Ferrara.

Gli elaborati consegnati nell’ambito del progetto definitivo, geologici, idrogeologici, geotecnici e sismici, sono corredati da relazioni specialistiche con planimetrie; sezioni geologiche e geotecniche dettagliate. Il numero dei documenti è di oltre 300. Tra questi esiste una ampia relazione con associata una cartografia alla scala, 1:25.000, elaborato PB0019_FO, dal titolo, “carta degli elementi morfobatimetrici.” Che anticipa di molto una dei motivi di ricerca inseriti nel progetto cartografico Ispra.

Sulla scorta dell’evento traumatico del terremoto del 1908 la comunità scientifica nazionale ed internazionale si è impegnata nella ricerca scientifica, geologica, sismica e geotecnica sull’area dello Stretto.

Dal 1909, ininterrottamente sino ad oggi si sono succedute pubblicazioni scientifiche referate e pubblicate nelle più qualificate riviste nazionali ed internazionali, in un numero di oltre 400, partendo dalle primissime, di Baratta, Franchi e Omori ,1909, sino alle ultime, Barreca G., 2021 e Dorsey R.Y., 2023. Abbiamo a disposizione un patrimonio inestimabile di conoscenze, valido sino ad oggi.

In conclusione la nuova cartografia del foglio n. 588, pur avendo un rilievo scientifico, atto a uniformare l’area con i tipi dell’Ispra, poco potrà fornire alle conoscenze sin qui acquisite nell’area dello Stretto, che sono la base indispensabile per il passaggio immediato alla progettazione esecutiva.

Messina Catania 14/07/2023                                            Copat Bruno Geologo