Procede più a rilento del previsto lo scavo della galleria “Sciglio”. Problemi anche a Trappitello, per la viabilità. Operai in agitazione
Nel mese di marzo scorso vi avevamo dato notizia dell’ultimazione del montaggio della TBM “Igea” impegnata nello scavo della galleria a doppia canna “Sciglio” della lunghezza di 9.258 m.: la più lunga dell’intera linea nuova ferroviaria Messina-Catania a doppio binario.
Lo scorso 8 maggio vi abbiamo informato dello scavo dei primi 36 metri, pari a 20 anelli prefabbricati di rivestimento. Quindi lo scavo sembrava avviato bene, ma da qualche giorno di arrivano notizie non proprio confortanti per i lavori nel cantiere situato a Nizza di Sicilia, nella valle del Fiume Nisi.
Si registra infatti un avanzamento pari a 600 metri di scavo registrati il 10 ottobre scorso. A conti fatti, considerando il precedente dato sull’avanzamento dell’8 maggio, 564 in 155 giorni, pari ad una media di 3,64 metri al giorno. Troppo poco per una macchina che, a regime dovrebbe essere in grado di porre in opera un anello l’ora, completando, in 3 turni giornalieri da 8 ore, fino a 24 anelli, pari a 43,2 metri al giorno.
Va certamente considerato che in questi 5 mesi, o almeno in buona parte di essi, non si sia lavorato a pieno regime, ma la differenza è notevole: in pratica, si scava ad una velocità inferiore a quella che si registrerebbe con lo scavo tradizionale (non meccanizzato, senza l’ausilio della TBM) che per gallerie simili può raggiungere una media di 5 metri al giorno.
Sui motivi, le notizie che ci arrivano riguardano problemi nel conferimento a discarica dei materiali provenienti dagli scavi, denominati in gergo “smarino”. Cercheremo di informarci meglio, ma al momento non risulta confermata la voce di possibili materiali inquinanti rinvenuti all’interno dello smarino.
Problemi anche a Trappitello
Non va bene neanche a Trappitello, frazione di Taormina dove fa base la TBM “Lucia” impegnata nello scavo della galleria a doppia canna “Taormina” (6.097 metri) all’interno della tratta Fiumefreddo-Letojanni. Che vi fossero problemi di accessibilità al cantiere era noto, ma sorprende venire a sapere che il tema, ancora oggi, a scavo partito, crei ancora intoppi e malumori.
A lamentarsi, infatti, sono gli abitanti della frazione, stanchi del continuo via-vai di mezzi pesanti. Proteste causate dai troppi disagi che i camion causano alla viabilità delle strade della frazione, in particolare la via principale, che collega il cantiere all’autostrada. Da tempo si parla di una via alternativa, oggetto di lunghe discussioni tra RFI, impresa ed istituzioni. Ma, a quanto pare, tale strada non è stata ancora ultimata.
Ancora una vertenza sindacale…
Per concludere, la ciliegina sulla torta: gli operai, infatti, sono ancora una volta in agitazione, per problemi legati alle retribuzioni. Si ricorderà, a tal proposito, la protesta di cui abbiamo dato notizia lo scorso 16 aprile.
In tal senso, sono intervenuti i sindacati, per voce di Ivan Tripodi, segretario generale della UIL Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica, che dichiarano alla “Gazzetta del Sud”:
“Le criticità sono numerose e importanti, vale a dire: il mancato pagamento del lavoro straordinario, l’omesso riconoscimento dell’indennità di turno notturno, la mancata corresponsione della reperibilità e delle festività, nonché, addirittura, la non corretta indicazione dei giorni effettivamente lavorati. Si tratta, pertanto, di gravi inadempienze che provocano oggettive difficoltà economiche a tutti gli operai.”