Leggiamo spesso sul web cose insensate, ma sappiamo che errare è umano. Se si persevera, allora si scade nel diabolico, anche se si fa un favore agli amici. E’ successo a proposito del mancato finanziamento delle nuove linee tranviarie di Palermo, sonoramente bocciate nell’ambito dell’Avviso n.1 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sancita dal D.M. dell’11 dicembre scorso, definitivamente approvato in conferenza Stato-Regioni mercoledi 18. Per qualcuno, all’interno dell’amministrazione comunale e fra gli amici compiacenti del web, è stato un successo. A chiarire le idee ai cittadini ci pensiamo noi, mettendo a loro disposizione l’esperienza, scevra da interpretazioni faziose, di chi in questo settore ha lavorato liberamente per decenni.

 

Del Decreto Ministeriale 11/12/2019 abbiamo già spiegato tutto, con tanto di testo e tabelle integrali su Palermo in Progress. Chiediamo scusa per il burocratese, che limiteremo all’indispensabile. Il Decreto Ministeriale di cui sopra, oltre a sottolineare l’eccezionalità dell’accesso dei progetti bocciati, come quello di Palermo, alle somme disponibili stanziate nella legge 145/2018 (1.333.887 milioni di € per l’esattezza, disponibili per il 2020) recita all’art. 2 comma 3: “Gli interventi di cui al comma 1″ (quelli a cui non è stato assegnato alcun finanziamento, come per la domanda di Palermo, n.d.r.) “QUALORA VALUTATI IDONEI SONO CONSIDERATI PRIORITARI ai fini del riparto delle risorse di cui all’art. 95 comma 1 della L. 145/2018” .

 

Quindi, altro che finanziamento assicurato, casomai una generica “priorità” e solo a valutazione tecnicamente positiva degli elaborati presentati. Se la lingua italiana ha un senso, senza interpretare nulla, ma semplicemente leggendo i documenti che attestano le modalità di finanziamento degli interventi, è chiarissimo che al progetto di estensione della rete tranviaria, linee D, E, F, G non è affatto assicurato il finanziamento. Anzi, le somme saranno esigue ed i richiedenti tanti: la generica priorità deve, comunque, fare i conti con i 1.333 milioni disponibili (forse 1700 se saranno integrati, come si vocifera, di ulteriori 400 milioni), quando solo per Palermo ne occorrerebbero 450. Se considerate che i concorrenti, nel solo allegato 2 sono ben 11…

 

E, comunque, c’è da superare un’istruttoria tecnica tutt’altro che scontata, a causa delle carenze tecniche della documentazione inviata che, di certo, richiederanno molto impegno agli uffici tecnici comunali. Qualsiasi altra interpretazione rassicurante per la nostra amministrazione comunale è falsa e fuorviante.

 

Cosa avverrà adesso? Il riparto delle somme disponibili per il 2020 sarà effettuato con uno o più ulteriori D.M., come prescrive la stessa Legge 145/2018 (art. 98). Le somme di cui sopra sono distinte da quelle che finanzieranno le domande di cui all’avviso 2 del 16/05/2019, il cui termine di presentazione è stato rinviato al 06/2020 ma sempre ricadenti nello stesso provvedimento (“La scadenza del 31.12.2019 per la presentazione delle istanze per l’assegnazione dei contributi a valere sul fondo istituito dalla legge 30.12.2018, n. 145 “Legge di bilancio 2019”, art.1, comma 95, di cui all’Avviso n.2 pubblicato sul sito MIT in data 16.05.2019, è posticipata al 01.06.2020”).

Pertanto, sia le domande bocciate nel DM 11/12/2019 sia quelle che perverranno entro giugno del prossimo anno attingeranno allo stesso “contenitore” : per la “finestra” di giugno 2020, saranno disponibili ulteriori 2500 milioni, ma possiamo già prevedere che:

1-Tali somme saranno assegnate dopo un’istruttoria lunga, caratterizzata da rinvii e richieste di integrazioni similari a quelle già viste per l’avviso n° 1: prevediamo che il tutto si concluda per fine 2021.

2- Alla scadenza di giugno 2020 saranno decine le domande presentate, ciò che renderà esigua anche la somma di 2500 milioni, che potrebbe invece apparire soddisfacente.

 

In tali condizioni è semplicemente lunare qualsiasi idea di finanziamento della MAL, il cui importo, anche se fosse “appena” (i soliti ottimisti a un tanto al mese hanno scritto così…) un miliardo, comporterebbe l’accaparrarsi a favore di una sola città, la nostra, di una somma pari ai 2/5 dell’intera disponibilità per il territorio nazionale per l’anno prossimo.

 

E c’è pure qualcuno che, ingenuo o in malafede, ci crede.