Un Decreto che suscita un vespaio di polemiche, insospettisce la UE ed è, probabilmente, inefficace.

Infuriano le polemiche sul decreto Omnibus varato dal governo Meloni che contiene, tra le altre orme, una sorta di “calmiere” per i ticket aerei da e per le isole maggiori.

Il decreto, infatti, vieta di fissare in modo dinamico le tariffe in base al periodo di prenotazione, se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce a un prezzo di vendita del biglietto, o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo. Arriva anche il divieto di fissare le tariffe in base alla profilazione web degli utenti o sul dispositivo usato dei biglietti da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale.

Un provvedimento che ha suscitato le ire di Ryanair, che tramite il proprio AD Wilson dichiara all’Ansa : che il decreto “è in netto contrasto con il regolamento 1008 dell’Unione europea che lascia le compagnie libere di fissare i prezzi. Per questo l’Europa spazzerà via le norme italiane, colpevoli di interferire con il mercato” .

In effetti la UE vuole vederci chiaro: sembra che la Commissione europea abbia contattato le autorità italiane per chiedere chiarimenti sul contenuto preciso del decreto Asset. Un portavoce dell’esecutivo Ue ha spiegato all’Ansa che Bruxelles “sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue” e “la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo” europeo.Solo in casi specifici l’Ue consente obblighi di servizio pubblico con regolamentazione dei prezzi

Tornando a Wilson, l’AD di Ryanair non c’è andato leggero con il presidente della Regione Siciliana: “Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare”, ha dichiarato,  definendo “spazzatura, nient’altro che spazzatura” le affermazioni di Renato Schifani che ha denunciato l’esistenza di un cartello, di cui Ryanair sarebbe parte integrante, per i voli da e per la Sicilia.

Immediata la replica di quest’ultimo: “Spazzatura è vessare i siciliani. L’ad di Ryanair Wilson spieghi ai milioni di siciliani se non è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi di monopolio, per vessare un’intera popolazione con prezzi esorbitanti. Spazzatura, quindi, sono certe condotte che abbiamo segnalato all’Antitrust per ben due volte“.

Sulla reale efficacia del provvedimento, però, non mancano autorevoli pareri, come quello di Pietro Spirito, esperto di trasporti, che è intervenuto con un articolo sul sito www.genteeterritorio.it con le seguenti parole:

La misura pare un effetto annuncio da un lato e uno strumento inflattivo dall’altro, perché induce le compagnie aeree ad incrementare, appunto, il prezzo medio. Inoltre, presenta elementi di incentivi alla collusione oligopolistica laddove il prezzo medio agisca da punto focale.

Chi conosce le dinamiche del mercato, sa che i timori di Spirito non sono affatto infondati. Cosa succederebbe se il prezzo medio di un volo, ad esempio Catania-Roma fosse portato, artificiosamente, a 200 Euro? Di fatto, la misura del governo renderebbe possibili rincari del biglietto fino a 600 Euro… Insomma, saremmo caduti dalla padella alla brace…