SI IMPONE SEMPRE PIU’, NEL MONDO, LA SCELTA DI RENDERE GRATUITO IL TRASPORTO PUBBLICO. UNA SCELTA CHE “IN PROGRESS” SOSTIENE DA SEMPRE
Oltre diciotto mesi fa, questo sito presentava al pubblico un articolo del suo amministratore, ing. Roberto Di Maria, comparso sulla rivista specializzata “Galileo”, nel dicembre 2021, in cui si dimostrava l’utilità ed i benefici che derivavano dalla scelta di rendere il trasporto pubblico gratuito.
E’ di ieri la notizia che a Montpellier, in Francia, spostarsi in tram diventerà gratuito per tutti i residenti. Sarà infatti messo a disposizione dei cittadini un pass gratuito che permetterà di fruire dell’intera rete di autobus e tram. Un’altra città si aggiunge alle centinaia di amministrazioni che hanno preso questa decisione (98 in tutto il mondo nel 2020), anche a livello territoriale più ampio, persino statale: sono noti, infatti, i precedenti di Lussemburgo, Austria, Germania e Spagna.
Una decisione folle, se si considera soltanto il punto di vista economico del gestore. In realtà, se si gira il cannocchiale, si scoprono immensi benefici per la vivibilità e per l’ambiente, oltre che per la salute dei cittadini, bene incommensurabile. Al punto che verrebbe spontaneo chiedersi: perché pagare il trasporto pubblico, diversamente dalla scuola, dalla sanità o dall’illuminazione pubblica?
In realtà il Trasporto Pubblico già lo paghiamo, almeno in gran parte: in Italia, oltre il 65% del suo costo è a carico delle Regioni, competenti per il trasporto Pubblico locale. Il resto dovrebbe essere a carico degli utenti, mediante il biglietto, ma raramente gli introiti tariffari raggiungono il rimanente 35%, fermandosi molto spesso sotto il 20%. Basterebbe, quindi, aggiungere una aliquota poco rilevante all’attuale onere pubblico per rendere il costo del TPL totalmente gratuito per l’utenza.
Il discorso vale ovunque, anche in Italia: nel ricco nord come, a maggior ragione, nel depresso sud. Dove, invece, neanche se ne parla, nonostante i dati allarmanti. Il report annuale di Legambiente “Mal’aria”, ci riferisce che nel solo 2019 l’inquinamento atmosferico ha causato 60mila morti, ed il traffico veicolare ne è la principale causa. Inoltre, 26 città italiane sono oltre la soglia massima di emergenza smog, causando un danno per costi sanitari oscillante tra i 47 e i 142 miliardi di euro all’anno; in esso sono compresi malattie, cure, visite, giorni di lavoro persi ed altre voci correlate.
Chi vuole, può approfondire il tema negli articoli che abbiamo pubblicato a suo tempo. Di seguito i link: