DOPO L’INCIDENTE DI QUESTA ESTATE, SI RIVELANO PIU’ GRAVI I DANNI ALLA GALLERIA

Il treno merci deragliato lo scorso 10 agosto ha provocato danni ben più gravi di quelli inizialmente ipotizzati, per i quali si era prevista la completa riapertura del tunnel entro l’inizio del prossimo anno

Secondo gli esperti di FFS, l’ente gestore delle ferrovie svizzere, i lavori di riparazione nella canna ovest della galleria ferroviaria di base del San Gottardo si protrarranno «almeno fino alla prossima estate». Nel frattempo, i treni passeggeri dovranno continuare a passare dalla linea “storica” di montagna, tranne qualche collegamento durante il fine settimana, con limitazione della velocità a 80 km/h anziché gli originali 200.

Va rammentato, a tal proposito che pur trattandosi di un tunnel a “doppia canna” ovvero costituito da due gallerie, una per senso di marcia, in caso di emergenza e di sosta del treno in linea, i passeggeri devono essere evacuati dal tunnel interessato sfruttando il tunnel adiacente. Attualmente, l’intera canna ovest risulta indisponibile per i danni causati dallo svio del treno merci di questa estate, causato dalla rottura di una ruota. Nè, tanto meno, è ipotizzabile un’evacuazione di emergenza all’interno di un’area cantierizzata per i lavori di ripristino.

Danni anche alla struttura del tunnel

Infatti, il treno merci deragliato lo scorso 10 agosto non ha danneggiato solo i binari ma anche la soletta sottostante. Quindi, non soltanto occorrerà sostituire 8 chilometri di binari e le 22.000 traversine che li sostengono, ma in parecchi punti bisogna rifare anche la struttura in calcestruzzo che sostiene il rivestimento della galleria e consente di contrastare le formidabili spinte dei terreni a tergo, accentuate dalla profondità del tunnel.

Dallo scorso 29 settembre alcuni treni passeggeri hanno ripreso a circolare nel tunnel di base ma solo nei giorni in cui il cantiere è fermo, ovvero il sabato e la domenica. gli altri giorni della settimana i treni passano dalla vecchia linea di montagna, che allunga di un’ora il tempo di percorrenza tra il nord e il sud delle Alpi.

Le FFS restano vaghe

Ufficialmente le FFS non vogliono fornire date e si trincerano dietro al loro annuncio ufficiale di una riapertura totale «nei prossimi mesi». Dietro le quinte, tra gli addetti ai lavori e con la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale, hanno però dovuto ammettere che per il ritorno alla normalità bisognerà attendere «almeno fino all’estate».

Fino ad allora il Ticino resterà più lontano dal resto della Svizzera di quanto non lo sia diventato dal 2016, con l’inaugurazione del tunnel ferroviario più lungo del mondo. Non sorprende che dal giorno del deragliamento le cifre del turismo ticinese siano state in calo, in controtendenza con l’andamento nel resto del Paese.

L’unica consolazione è che il traffico merci può continuare a transitare, ma a capacità ridotta attraverso la canna est della galleria di base anche nei giorni di cantiere, non avendo le medesime necessità di evacuazione del traffico passeggeri.

Una situazione, quella del Gottardo, che ci fa capire come i temi della sicurezza, nell’ambito del trasporto ferroviario, siano maledettamente seri, così come tutte le problematiche legate all’esercizio ferroviario. Tanto più se consideriamo che la linea è stata concepita per l’Alta Velocità e l’Alta Capacità, con traffico misto merci/passeggeri, ma comunque ben presenti in tutte le tipologie di esercizio ferroviario.