Siamo in condizione di mostrarvi alcuni particolari del progetto definitivo del 2° lotto (denominato anche fase II) dell’anello ferroviario di Palermo. Il progetto è attualmente in fase di approvazione in Conferenza dei Servizi, come vi  abbiamo anticipato in un precedente articolo

 

La riqualificazione delle aree in superficie

Nei dettagli, alcune planimetrie e raster dell’intervento più spettacolare inserito nel progetto, che prevede la sistemazione di tutta l’area della ex stazione Lolli. Dal punto di vista dell’organizzazione funzionale si prevedono contemporaneamente:

• spazi naturali per la conservazione della biodiversità;
• luoghi del collettivo urbano e della vita sociale;
• spazi per eventi e manifestazioni;
• passeggiate e ricuciture urbane;
• aree per lo sport;
• spazi per l’intermodalità ciclabile.

L’area ricade attualmente nel perimetro della ex stazione Lolli, e rientra negli espropri previsti in progetto, che renderanno la zona di proprietà pubblica. 

 

 

La galleria Paternostro

L’opera più importante dell’intervento, dal punto di vista tecnico, è la galleria “Paternostro” lunga 817 m. che collegherà la nuova fermata Turrisi Colonna, nei pressi dell’ex PL di via Malaspina, alla fermata Politeama in fase di realizzazione. La planimetria seguente riporta il suo tracciato che all’altezza dell’angolo tra via Paternostro e via Sammartino, dove la galleria descrive una curva, sottopassa due edifici.

In questo punto il tunnel raggiunge la profondità massima, con un ricoprimento di 16 m. rispetto alla superficie, in modo da passare con buon margine di sicurezza sotto le fondazioni.  

A causa di questa profondità notevole, nel tratto che da questo punto conduce alla fermata Turrisi Colonna, dove si avrà la minima copertura in corrispondenza dell’attacco della galleria, pari a 6 m., la pendenza della linea sarà del 29 per mille; un valore molto alto  (in genere si tollerano valori fino al 35 per mille, ma solo in linee di montagna) che comunque non comporterà problemi per i rotabili che vi transiteranno, riservati ai viaggiatori. In teoria, comunque, le sagome adottate in galleria possono anche consentire il transito di treni merci con “Profilo Minimo degli Ostacoli” PMO3 e sagoma GABARIT B1.

La stessa curva descritta dalla linea tra l’asse di via Paternostro e quello di via Brunetto Latini-Malaspina, che ha un raggio di soli 180 m. per evitare un ingombro eccessivo nell’area delle fondazioni, è progettata in deroga ai minimi previsti sulla rete RFI.

Anello ferroviario, il tracciato completo e la fase II
Anello ferroviario, il tracciato completo e la fase II
Anello, fase II galleria Paternostro
Tracciato della galleria Paternostro

L’incontro tra i due lotti

Interessante, dal punto di vista tecnico, il punto di arrivo della “talpa”, la TBM che scaverà la galleria partendo dal piazzale di Lolli, nella fermata Politeama. Precisazione per quest’ultima struttura: nella prima fase avrà due binari, e quindi assume la denominazione di “stazione”; nella configurazione finale avrà un solo binario, quindi assumerà il nome di “fermata”.

Il punto di saldatura della galleria con la fermata, situato all’imbocco della via Paternostro su piazza Castelnuovo, ha interessato anche la fase I attualmente in corso, con la realizzazione di alcuni “pali plastici” (non armati) atti a contornare il volume occupato dalla testa fresante nella posizione finale del suo lavoro di scavo.

Strutture che, come si vede nelle piante e sezioni che vi mostriamo di seguito, serviranno al sostegno del terreno nel momento in cui la fresa sarà smontata per essere ricondotta al punto di partenza ed estratta. Non è prevista infatti un’apertura a cielo aperto con estrazione dall’alto, per evitare altre problematiche interferenze con le attività di superficie. Lo stesso scudo cilindrico che contiene la parte avanzata della TBM sarà praticamente abbandonato il loco e rivestito dall’interno, andando a costituire parte del rivestimento finale della galleria.

Il sostegno del terreno, fino a quando all’arrivo della TBM, sarà affidato ai pali armati di paratia al contorno della fermata in collaborazione con i pali plastici. Come ricorderete, queste opere sono state eseguite, in variante, a conclusione dei lavori per la stazione Politeama. In questa fase sono state anche eseguite di iniezioni di miscele cementizie nella zona di interfaccia tra pali plastici e pali secanti al contorno della sezione che sarà occupata dalla galleria, al fine di sigillare completamente il futuro vano.

Riassumiamo queste fasi operative, partendo dal lotto 1: 

  • Esecuzione delle paratie di pali compenetrati del camerone interrato di fermata Politeama.
  • Esecuzioni pali plastici sulla testata di arrivo TBM.
  • Iniezioni di intasamento nell’intercapedine tra pali plastici e pali compenetrati.
  • Scavo camerone di fermata e realizzazione strutture interne. Sul fronte arrivo TBM non si esegue il getto delle pareti-fodera e si lasciano predisposizioni di armature per il futuro aggancio al rivestimento della galleria. Il sostegno del terreno e la tenuta idraulica sono affidati ai pali compenetrati e ai pali plastici.
  • Messa in esercizio della fermata

Per quanto concerne invece il lotto 2, si procederà con le fasi seguenti:

  • Arrivo TBM. La ruota si appoggia ai pali secanti
  • Smontaggio della TBM dal retro con trasporto dei pezzi verso Turrisi-Colonna
  • Demolizione dei pali compenetrati
  • Casseratura e getto del rivestimento in opera sullo scudo lasciato in posto
  • Ricucitura con waterstop del rivestimento della galleria ai pali secanti e alla parete fodera

Pianta dell’intervento in fase di arrivo della TBM a Politeama

Prospetto dell’intervento in fase di arrivo della TBM a Politeama

Caratteristiche della TBM 

Per lo scavo della galleria Paternostro si è scelta una TBM del tipo a pressione di terra (EPBS). E’ stata preferita  rispetto a uno scudo a pressione di fango per la più facile gestione in ambito cantiere delle terre di scavo e per le caratteristiche granulometriche del terreno che, per la presenza di una importante frazione di fino, permettono un ottimo condizionamento. Le terre, infatti, vengono miscelate sul fronte di scavo con una miscela di tensioattivi, per essere fluidificate, ma non vengono ridotte a fanghiglia liquida.

Nella relazione di progetto si fa riferimento alla stessa tecnologia impiegata per la galleria Notarbartolo del Passante di Palermo, tra le fermate Notarbartolo e Belgio, poco distante dal sito in oggetto. La galleria eseguita con TBM tipo EPB, in analogo contesto geotecnico e di profondità degli scavi, ha prodotto cedimenti in superficie del tutto trascurabili su tutto il tracciato.

La sezione di avanzamento ha le seguenti caratteristiche 

  • diametro interno: 7.10 m
  • diametro scavo: ~8.20 m
  • tipologia anello: universale
  • numero conci: 6+1
  • spessore conci: 40.0cm
  • lunghezza conci: 1.20m
  • guarnizioni in EPDM integrate su ciascun concio (sia longitudinali che radiali).


Si è scelto di adottare un anello di tipo universale, che consente, mediante la semplice rotazione attorno al proprio asse di un anello rispetto al precedente, di sfalsare i giunti longitudinali e di seguire l’andamento plano-altimetrico del tracciato e di apportare le eventuali necessarie correzioni in corso d’opera, senza ricorrere ad elementi speciali.

Trovate altri particolari tecnici in un filmato realizzato durante PROGRESS ON LINE, nel nostro CANALE YOUTUBE, che raccoglie tutti i nostri approfondimenti video. ISCRIVETEVI!

 

Anello di rivestimento della galelria