MARISOL, LA TBM CHE HA SCAVATO LA GALLERIA “NOTARBARTOLO” PER  OLTRE 2 KM, LASCIA PALERMO. GLI ULTIMI PEZZI ANDRANNO VIA A BREVE

 

Le foto non lasciano dubbi: dopo settimane di lavori di smontaggio e parziale demolizione, gli ultimi pezzi della TBM Marisol, che ha scavato il tunnel lato “dispari” tra Notarbartolo e via Belgio, stanno per andare via da Palermo.

Dopo la sua estrazione, a fine 2018, dall’apposito tunnel in cui ha finito la sua corsa (qui l’emozionante filmato della caduta dell’ultimo diaframma), la Tunnel Boring Machine da 9,40 metri di diametro era stata disposta, in tutti i suoi componenti, lungo il solettone ferroviario realizzato tra via Belgio e viale Francia.

Nel frattempo l’impresa proprietaria della macchina, la SIS, contraente generale del Passante Ferroviario, chiedeva il recesso dal contratto e lasciava Palermo.

Nella galleria Notarbartolo, nel frattempo, si procedeva con altre imprese al completamento dell’installazione degli impianti di alimentazione e di sicurezza; questi lavori, ad oggi, sono giunti quasi al completamento.

Ma, su pressione di RFI, prima della fine dei lavori, SIS ha iniziato a liberare l’area occupata dalla TBM, per poterne consentire la sistemazione superficiale e la riconsegna alla città.

Alcuni di questi pezzi, segnatamente quelli del “backup” sono stati demoliti (vedi filmato), dopo averne smontato le parti riciclabili. Era infatti poco conveniente trasportarli via, in quanto, essendo non adatti a rispettare l’attuale normativa sulla sicurezza, avrebbero comunque dovuto essere sostituiti.

Quindi sono stati asportati tutti i macchinari ed i relitti delle strutture portanti dei “carri” del backup, in gran parte rottamate. Partito anche lo scudo, rimane da trasportare la testa fresante ed il sistema di rotazione della testa, costituito da 19 motori accoppiati in un trasmettitore di movimento chiamato “rotary”. Sono quelli che vediamo nelle foto, appositamente coperti per motivi di segretezza industriale.

Herrenknecht, il produttore tedesco della macchina, è uno dei pochi al mondo a realizzare questi mostri, capaci, da soli, di scavare e costruire intere gallerie complete di tutto, per quanto riguarda la struttura. Le poche altre imprese che sanno fare altrettanto hanno sede in Cina, Francia e Canada.

Ma dove va Marisol? Torna alla base, ovvero proprio nell’impianto di produzione Herrenknecht, dove è nata. Dopo l’acquisto da parte di SIS e la realizzazione del lavoro, l’impresa produttrice si è praticamente ricomprata la macchina, a costo ridotto per compensare l’obsolescenza della macchina.

In stabilimento, Marisol sarà rimontata con le strutture di backup nuove ed a norma, e saranno rimessi in funzione tutti i sottosistemi, compresa la testa fresante, per verificarne il funzionamento.

Ottenuto l’ok dai precisissimi tecnici tedeschi, la macchina potrà essere rivenduta ad un altro costruttore, che la utilizzerà in chissà quale parte del mondo per realizzare un’altra galleria di pari diametro.

Di seguito le immagini commentate dal sottoscritto.

SCHEMA tbm
Schema della TBM
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Sistema erettore dei conci. Parte fondamentale della macchina, perchè consente di situare esattamente al suo posto ogni elemento prefabbricato del rivestimento interno
TBM Marisol
Vista da via Monti Iblei della fossa di estrazione. In primo piano, la trave in cui era installato uno dei binari della gru a cavalletto utilizzata per l’estrazione della TBM.
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Sistema di rotazione della testa fresante, o “Rotary” in parte nascosto con un telo giallo
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Centrale di controllo dei macchinari di supporto situata dentro la TBM
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Vista da via Belgio: a sinistra parte della testa fresante, a destra l’erettore dei conci
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Sistema di rotazione situato sul carrellone
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Testa fresante, parte centrale (a destra) e sistema erettore dei conci (a sinistra)
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Fossa di estrazione vista da monte