Nella città di Palermo, in barba alla tanto decantata mobilità sostenibile, non solo non si realizzano nuovi parcheggi per consentire ai cittadini di lasciare l’auto e prendere il mezzo pubblico, ma si lasciano all’abbandono quelli esistenti. E’ il caso del parcheggio attiguo alla stazione di Tommaso Natale del passante ferroviario (oggi 253 giorni di abbandono) e di molti altri che si potevano e si possono realizzare a margine del passante.

 

Diciamolo: l’intermodalità è una cosa seria, e va studiata e pianificata con la dovuta competenza. Non può essere lasciata alle iniziative di chi, tanto per dare un senso alla propria esistenza, chiede di istituire bus navetta qua e là, senza comprendere di cosa sta parlando: che senso ha, ad esempio, proporre una linea che unisca Tommaso Natale a Mondello se poi la stazione non ha spazi per realizzarvi il capolinea? Non a caso noi di Palermo in Progress, da conoscitori VERI della materia, stiamo insistendo tanto sull’apertura di questi parcheggi, vergognosamente inutilizzati, che renderebbero possibile questa ed altre soluzioni.

 

Peraltro, continua ad essere ignorato un altro enorme problema: la sottoutilizzazione del passante ferroviario. Tommaso Natale può contare, attualmente, su 1 treno l’ora (uno)!! Neanche Topo Gigio, in queste condizioni, penserebbe ad un servizio cadenzato su gomma, da pagare ovviamente a parte, dal momento che di biglietto unico neanche se ne parla. Ma non ci meravigliamo: chi avanza certe idee, non si era neanche accorto dell’assenza del PUMS, quando fu deciso di ampliare la rete tranviaria. Lo dovettero ricordare quei cittadini che, con ottime ragioni, si opposero a tale scelta, guadagnandosi, per questo l’appellativo di “nemici della città”. Comprensibile: gli “amici”, si sa, sono un’altra cosa…

 

Speriamo che, in un sussulto di orgoglio, al Comune di Palermo qualcuno si accorga che il Passante ferroviario, e le relative opere connesse, sono li pronte e funzionanti; aspettano soltanto quello che in qualsiasi città normale sarebbe già successo: essere messe “a sistema” con la rete del trasporto pubblico locale. Per essere, finalmente, dopo tanti anni di lavori e tanti soldi spesi, rese disponibili ai cittadini in tutta la loro potenzialità.