PER IL RADDOPPIO TRA NOTARBARTOLO E SAN LORENZO “REPUBBLICA” AVEVA DATO PER CERTO L’ASSENSO DI ANSFISA, CHE PERO’ DEVE ANCORA ARRIVARE. NON SONO PREVISTE, AL MOMENTO, NUOVE CORSE

Non è ancora stato emesso il “verdetto” di ANSFISA sul raddoppio ferroviario tra Notarbartolo e San Lorenzo. I tecnici dell’agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali ed Autostradali devono ancora dire l’ultima parola, indispensabile all’apertura del raddoppio.

Non è quindi “arrivato l’ok“ come aveva scritto Repubblica pochi giorni fa, esattamente il 3 aprile. In realtà, all’interno dell’articolo si poteva leggere che, in effetti, l’iter per l’autorizzazione dell’agenzia sarebbe stato concluso a fine maggio, contraddicendo il titolo.

Ed è quello che risulta anche a noi, dalle nostre fonti. Il parere non è stato infatti ancora emesso, nonostante i numerosi sopralluoghi, l’ultimo dei quali, il 17 gennaio scorso, testimoniato da alcune fotografie che abbiamo pubblicato in esclusiva.

Ci sono ancora adempimenti da fare, sia documentali che operativi: dopo Pasqua, infatti, ci sarà un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, degli operatori del 118 e della Protezione civile. Si tratta di adempimenti necessari a causa delle notevoli peculiarità tecniche della galleria Notarbartolo, la cui apertura consentirà l’operatività del secondo binario.

UN’OPERA COMPLESSA

Questa galleria, realizzata con scavo meccanizzato mediante la TBM “Marisol” (QUI le immagini del crollo dell’ultimo diaframma il 19/09/2018) tra il 2017 ed il 2018, lunga circa 3.200 metri, come tutte le opere in sotterraneo è dotata di sistemi di sicurezza antincendio il cui funzionamento deve essere sempre garantito e verificato durante l’esercizio.

Nulla può essere lasciato al caso all’interno di un tunnel che, fra Notarbartolo e Francia, scende nel sottosuolo fino ad oltre 20 metri di profondità in piena falda, corre sotto la galleria esistente (denominata Malaspina, dove corre l’unico binario attualmente in esercizio) e risale fino ad affiancarla per poi sbucare all’esterno nella trincea che contiene le due banchine della stazione Francia.

Da qui la linea procede in un’unica galleria a doppio binario fino a San Lorenzo, dove attualmente inizia il doppio binario fino a Punta Raisi. La tratta Notarbartolo-Francia prevede anche due nuove stazioni: De Gasperi, alla quale si sta lavorando per l’apertura entro il prossimo anno, e Lazio, i cui lavori sono in fase di appalto, che sarà assegnato a breve.

Da quanto si apprende, quindi, ci vorrà ancora del tempo perchè ANSFISA dia l’autorizzazione alla “messa in esercizio” della nuova galleria e con essa del secondo binario, denominato “dispari” e dedicato ai treni in direzione Punta Raisi. Molto probabilmente, come ci viene confermato, il parere verrà emesso entro fine maggio, consentendo l’apertura della linea entro i primi giorni di giugno, in corrispondenza dell’entrata in vigore dell’orario estivo.

L’INCREMENTO DELLE CORSE E’, ALLO STATO, IMPOSSIBILE

Per quanto riguarda il servizio, ci sentiamo di smentire anche le voci riguardanti l’incremento delle corse. Esso, infatti, non è legato alla capacità dell’infrastruttura: attualmente la frequenza del servizio è ferma a soli due treni l’ora (uno nelle stazioni non servite dai “regionali veloci”), ma la capacità del binario unico in esercizio nel breve tratto Notarbartolo-San Lorenzo e nell’ancor più breve Notarbartolo-Orleans, potrebbe consentire l’incremento fino a 4 treni l’ora.

In realtà, il servizio è limitato dalle scarse risorse dedicatevi dal Contratto di Servizio tra Trenitalia e la Regione siciliana. Il quale, dalla sua entrata in vigore, nonostante le promesse e le rassicurazioni più volte esternate da parte degli amministratori regionali, non è stato mai modificato, in maniera tale da consentire un incremento delle corse. Adempimento assolutamente necessario se si vuole incrementare anche di un solo treno l’ora la frequenza del passante ferroviario, senza togliere convogli da altre linee ferroviarie regionali.

L’EQUIVOCO VELOCITA’

Nè, tanto meno, è pensabile un incremento nella velocità dei treni, come è stato scritto in un articolo (non di Repubblica, questa volta) “dato che il doppio binario permetterà ai convogli di non obbligarli a fare alcuni stop per la precedenza“. A parte il fatto che si tratterebbe di incroci, e non precedenze (che riguardano treni che viaggiano nello stesso senso, e non in senso opposto come negli incroci) occorrerebbe spiegare al poco informato autore di questo articolo che le fermate, sul passante, sono previste per servire capillarmente la città e non certo per motivi di esercizio. Le fermate in cui attualmente avvengono gli incroci (segnatamente Notarbartolo e Orleans) saranno ugualmente effettuate anche con il doppio binario.

Anzi, all’apertura delle stazioni sopra citate, le fermate aumenteranno. Peraltro, si continua ad equivocare sulla velocità del servizio, che essendo di tipo metropolitano, non necessita di tempi da record che, come abbiamo spiegato nel nostro studio, non servono. Non ha alcun senso far arrivare i treni 5/10 minuti prima all’aeroporto, se per farlo occorre saltare stazioni che servono interi quartieri o, addirittura, interi comuni. Anche perchè l’utenza da e per l’aeroporto, in un sistema come il Passante, che attraversa una popolatissima area metropolitana, rappresenta comunque una percentuale minoritaria, che abbiamo stimato, al massimo, intorno al 10%.