PALERMO, AULE AFFITTATE MA INUTILIZZATE: IL “CASO SCUOLE” CHE CI RIPORTA AD EPOCHE BUIE

Scoppia l’ennesimo scandalo al Comune di Palermo. Durante la seduta della Seconda Commissione Urbanistica, viene fuori che uno dei tanti locali scolastici in affitto da privati, quello di via Regina Maria di Sicilia n. 7 nel quartiere Settecannoli, viene pagato da 5 anni senza che le aule siano utilizzate.

Si tratta della scuola “Cavallari”, che nel locale in affitto occupa soltanto sei aule, destinate alla materna, situate a piano terra; le rimanenti aule, tutte a primo piano, destinate al plesso elementare, sono da 5 anni inutilizzate. Tuttavia per queste ultime viene regolarmente corrisposto ai privati un lauto affitto che ammonta alla ragguardevole cifra di 39mila euro l’anno: per 5 anni fanno circa 200 mila euro.

Una cifra che fa clamore non tanto per la sua entità, che di fronte agli enormi “buchi” dei conti comunali potrebbe apparire minima, ma proprio per il fatto che essa rappresenta un esborso del tutto gratuito, dal momento che non comporta alcun beneficio pubblico. Ma i soldi, pubblici, lo sono, e quanto emerge sembra proprio avere i connotati di quel che si suol dire “danno erariale”.

La dirigente del Servizio Patrimonio, durante la seduta, ha riferito che il contratto, in vigore da oltre 30 anni, è scaduto e tutto avviene in regime di “prorogatio”. Tuttavia, è impossibile evitare il pagamento dell’intero immobile, vista l’unicità dell’oggetto dell’affitto, quindi il primo piano ma pagato ancorchè inutilizzato.

Non sono mancati i momenti di imbarazzo, soprattutto da parte della stessa dirigente e dell’assessore al ramo, di fronte alle domande della consigliera Giulia Argiroffi e del presidente di Commissione, Girolamo Russo, mirate a sapere come in un intero lustro non si sia trovata una sistemazione alle poche aule del piano terra, in maniera da liberare l’intero immobile. Domande rimaste sospese tra il  “non mi compete” ed il “ho scritto ma non ho avuto risposta”. Un classico.

A questo punto, è probabile che, finalmente, su questo episodio si allunghi l’occhio della magistratura (magari anche quella contabile…) dato che l’amministrazione, con tutta evidenza, non riesce a fare neanche il minimo sindacale: verificare che al suo interno si operi per il bene pubblico, e non per quello privato.

Un privato che,  a quanto pare, a Palermo continua a spassarsela con i soldi pubblici, proprio come avveniva ai tempi di Lima e Ciancimino… Nomi non a caso più volte evocati durante la seduta. Con la differenza che, a quei tempi gli affitti si pagavano esattamente come oggi, ma almeno le aule erano utilizzate. Per la cronaca, il Comune sborsa 4 milioni di euro in totale ogni anno !! Eppure, oltre a questi indefinibili episodi, si verificano disagi e disserizi come quelli che abbiamo testimoniato per la Scuola Franchetti.

A questo punto c’è da riflettere, e parecchio, su quanto fosse reale la narrazione degli ultimi decenni, in cui ci veniva propinato il superamento di certe collusioni, di certi privilegi, di certi rapporti opachi. Forse, è stata tutta un’illusione, favorita anche da una stampa a dir poco distratta, se non del tutto compiacente.

Senza parlare del soccorso web e dell’associazionismo amico, delle biciclette o del trenino a vapore che sia, in servizio permanente effettivo. Tant’è che lo “schifo” come è stato più volte definito l’episodio durante la movimentata seduta, emerge soltanto dall’azione di pochi, isolati, coraggiosi consiglieri comunali.

Di seguito, il filmato della seduta.