MILANO, LA TORRE VELASCA: LA BELLEZZA PUO’ ESSERE ANCHE MODERNA
Tra il 1955 e il 1957 su progetto dello Studio BBPR, nasce a Milano la TORRE VELASCA, uno dei pochi esempi italiani di architettura post-razionalista brutalista realizzata completamente in cemento armato.
Nel 2011 questa imponente costruzione entra a far parte dei beni architettonici sottoposti a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, in quanto considerata edificio di interesse storico.
La Torre Velasca è oggi definita dai milanesi con orgoglio “il grattacielo con le bretelle”, si trova in Piazza Velasca ed è facilmente raggiungibile con la Metropolitana Gialla, MM Missori.
Questo nomignolo deriva dalla presenza di travi oblique e sporgenti che sorreggono la “testa” di questa torre alta 26 piani: i primi diciotto e i due sotterranei adibiti a negozi e uffici, mentre gli ultimi ospitano appartamenti privati.
Esteticamente il colore è quello tipico del cemento grezzo scelto appositamente per restare in armonia cromatica con le guglie del vicino Duomo di Milano.
Questo grattacielo non è mai stato negli anni oggetto di opere di risanamento, manutenzione e riqualificazione; indagini effettuate però nel 2020 hanno portato alla luce un processo di deterioramento degli elementi in cemento armato e prefabbricati presenti in facciata.
Gli agenti atmosferici degli ultimi 70 anni hanno infatti profondamente danneggiato la facciata dell’edificio facendole perdere i colori originali. Sulla base dei vizi rilevati, sono partiti i lavori per una importante ristrutturazione tuttora non ultimata.
Hines, in qualità di development manager e investitore del fondo HEVF Milan 1 gestito da Prelios SGR S.p.A., ha supportato l’opera di risanamento in collaborazione con lo studio Asti Architetti e con lo studio CEAS in stretto coordinamento con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano.
Solo per i ponteggi sono stati utilizzati 556.000 chilogrammi di acciaio, oltre 3.000 tubi, 10.000 giunti, 20.000 pedane metalliche. L’intonaco, da sempre in grado di catturare e riflettere il cambiamento della luce durante il giorno, è stato minuziosamente riprodotto utilizzando un legante studiato ad hoc con la società Mapei e prende il nome di Legante Velasca. Dopo 18 mesi di lavori, la fase di smontaggio, che terminerà verso settembre 2023, inizia già a mostrare le facciate ripulite e tornate all’originario color rosa del cemento armato e i mosaici dei pannelli realizzati con pietre dalle sfumature rosa e color mattone.
Orgoglio e vanto dei milanesi, la Torre Velasca ha una curiosità che non si può “non raccontare”: è alta due metri in meno della Madonnina!
A Milano infatti, nessun edificio può essere più alto della Madonnina. Questo è dettato dalla tradizione, ma anche da una legge degli anni Trenta, la stessa legge che impose il blocco dell’altezza della Torre Velasca a 106 metri, cioè solo due in meno della statua in cima al Duomo di Milano!
Non si può che concludere la presentazione di questo imponente grattacielo milanese con una nota citazione dell’architetto Stefano Boeri, a dimostrazione di quanto quest’opera sia un vanto per Milano e per i suoi cittadini “La Torre è l’invenzione di una nuova architettura. Fu il primo grattacielo progettato con quella forma a fungo, nessuno prima aveva mai ideato un edificio del genere. Opera controversa? Macché. Ne siamo tutti orgogliosi e fieri.”
Il filmato dell’edificio sul nostro canale Youtube “In Progress”. ISCRIVETEVI, è gratis!
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