SUL PONTE UN ORDINE DEL GIORNO DI MATILDE SIRACUSANO, CHE AVREBBE RIAPERTO LA STRADA AL PROGETTO A CAMPATA UNICA

Matilde Siracusano ne ha fatta un’altra delle sue: con il suo Ordine del giorno, riapre il dibattito sul Ponte di Messina, raccogliendo il consenso della maggioranza del Parlamento.

Ricapitolando: nell’ultima seduta della Camera prima dello scioglimento in vista delle elezioni del 25 settembre, la Siracusano (FI) ha presentato un Ordine del giorno che chiede al governo di revocare studio di fattibilità da 50 milioni per il ponte a più campate, ed utilizzare parte delle somme stanziate per aggiornare il progetto già esistente, appaltato nel 2005, che prevede un ponte a campata unica.

Posizione tecnicamente ineccepibile che risparmierebbe a Sicilia e Calabria almeno una ventina di anni di attesa, tra studi e progetti da rifare di sana pianta e riapprovare. L’Ordine del giorno, avrebbe avuto la maggioranza dei consensi, come si è evinto dalle dichiarazioni di voto. Mentre si discuteva, si pensava che intervenisse il ministro Giovannini in aula per le sue controdeduzioni.

La Camera, al termine della discussione, ha bocciato l’Ordine del giorno con 194 voti voti contrari e 188 favorevoli. Da registrare i molti scranni vuoti nell’area del centrodestra. Un’occasione, comunque sia andata, per parlare di un’opera sulla quale, ultimamente, era scesa una preoccupante cappa di silenzio. Ed anche per comprendere i veri orientamenti politici: confermata, in tal senso, l’aperta contrarietà al Ponte del centrosinistra , che tira dritto verso lo studio di fattibilità della soluzione a più campate, ovvero verso una dilazione dell’opera sine die con tanto di studi milionari da affidare.

Ma anche, e questo è ancora più significativo, una posizione del centrodestra alquanto ambigua: ufficialmente favorevole, ma nei fatti sempre pronta a far mancare il proprio appoggio quando è necessario andare al dunque. Ottima, in ogni caso, l’iniziativa della Siracusano che, invece, sull’argomento mostra una rara coerenza ed un ancor più raro coraggio.