Non importa se ci vorranno anni per valutare cosa fare per l’attraversamento stabile sullo Stretto: occorre discuterne ancora.
E’ con queste parole che il viceministro Cancelleri, a margine della cerimonia per l’inaugurazione della stazione Fontanarossa, ha risposto alle nostre domande che non potevano che riguardare l’opera più importante per la Sicilia del futuro.
L’esponente del governo, dopo aver ricordato l’importanza dei collegamenti ferroviari con gli aeroporti, come quello in fase di inaugurazione, ha annunciato che è in fase di discussione la realizzazione di treni ad alta velocità traghettabili, di cui si è parlato nei giorni scorsi come possibile (ma a nostro avviso inutile) soluzione al problema della continuità territoriale con il continente.
A questo punto abbiamo posto la domanda su una eventuale ripresa dell’iter realizzativo del Ponte, interrotto bruscamente nel 2013. Il viceministro ha risposto ribadendo la necessità di far concludere i lavori dell’apposita Commissione Ministeriale per poi avviare una discussione che coinvolga tutti i soggetti interessati, compresi gli enti territoriali.
Peraltro, il progetto del Ponte, “decantato come definitivo” secondo il viceministro, è “vecchio di 30 anni” e va quindi rivisto. Infine, deve ancora essere individuata la fonte di finanziamento: secondo Cancelleri, l’Europa non finanzia opere stradali e quindi il Ponte non rientrerebbe nel Recovery Plan, a meno che non sia “solo ferroviario”.
Ma lasciamo alle riprese video la parola, in modo che tutti possano valutare queste dichiarazioni, che suonano, a nostro avviso, come una pietra tombale sulla possibilità di vedere realizzare, a breve, il Ponte sullo Stretto.
Ultima anticipazione del viceministro: partiranno a novembre 2021 i lavori per il collegamento Ragusa-Catania con un riammodernamento a categoria B (doppia carreggiata) l’attuale vetusto asse stradale.
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